Scrive
la Dickinson: “L'unica ferita che non conosce balsamo è la separazione da
quella vita umana di cui avevamo imparato a sentire il bisogno.”
Proprio la consapevolezza di questa verità ci induce a volte a vivere in un
senso di precarietà, nell’attesa, quasi profetica, che quella separazione avvenga.
E questo, sebbene umano, ci impedisce di goderci la presenza fintanto che c’è.
Cari Cancro, comprendo intimamente questo timore, tuttavia voglio davvero
esortarvi a tenerlo a bada (certamente accettandolo) per darvi la possibilità
di vivere al meglio quanto vi è concesso nel momento presente. Cercate di non
vivere nella paura di ciò che potrebbe (non) avvenire.
Esercizio: comprate una bambola di pezza.
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