1 gen 2020

Introduzione all'oroscopo 2020

«Non ti chiedo miracoli o visioni, 
ma la forza di affrontare il quotidiano.
Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. 
Non darmi ciò che desidero 
ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l'arte dei piccoli passi.»

Antoine de Saint-Exupéry 


Quando mi accingo a scrivere l’oroscopo annuale entro sempre in crisi, perché mentre cerco di tradurre in parole gli indizi che trovo sparsi nel cielo, allo stesso tempo desidero fare attenzione a non cadere nell’errore di trasmettere informazioni che possano essere lette come previsioni, e quindi condizionare chi legge. Perché se c’è una cosa che sento come vocazione assoluta, è quella di aiutare le persone ad essere libere, a riscoprire il proprio potere personale così da non essere mai più condizionati e condizionabili.

Ma avendo scelto l’astrologia come strumento, naturalmente mi imbatto ogni giorno nella predisposizione umana a delegare fuori di sé il potere e la responsabilità. Questo rende ancora più difficile il mio lavoro ma, io credo, anche più necessario. Solo che certe volte è più complicato di altre, e quest’anno, come vedete, lo è.

La mia novità del 2019 è che ho iniziato a studiare i tarocchi (sempre in chiave psicologica naturalmente) e per quanto ancora sia lontana dal conoscerli, ho lasciato a loro il compito di guidarmi in questa difficile impresa, e ho scelto, quindi, un Arcano per ogni segno. Per chi si intendesse di tarocchi, voglio sottolineare che la scelta dell’arcano non va intesa come una lettura tarologica per il segno (non ho fatto una stesa per intenderci), ma solo come scelta simbolica.

Parlando dei Tarocchi, Jodorowsky dice che sono una cassa dove è stato depositato un tesoro spirituale e che l’apertura della cassa equivale a una rivelazione. Io sono ben lontana dall’aprire quella cassa, ma potrei traslare la definizione all’astrologia, ed è lì che ho trovato la mia rivelazione. Tuttavia credo che tesori spirituali siano depositati in tante casse che ancora non abbiamo aperto, e credo che, come ha detto Yeats il mondo è pieno di cose magiche, pazientemente in attesa che i nostri sensi si acuiscano.

L’impegno consiste dunque nel riconoscere le cose magiche che incontriamo lungo il cammino, anche quando celate sotto spoglie improbabili, e raccoglierne tutti i frammenti fino a ricostruire l’unità perché, posto che sogniamo la nostra vita – ci dice ancora Jodorowsky – dobbiamo interpretarla e scoprire ciò che sta tentando di dirci.

Allora, in attesa dell’oroscopo annuale (che uscirà tra non molto) intanto voglio augurarvi, quest’anno, di riuscire a interpretare il vostro sogno e a scoprire cosa vi sta dicendo. Ma affinché ciò avvenga, affinché nuovi desideri possano mettere radici, è necessario creare nuovo spazio e quindi è necessario lasciare andare qualcosa. A tal proposito, mi affido a parole prese da Fra’ Giorgio Bonati (non so se sue), da poco scomparso:

Bisogna liberare un letto per ospitare qualcuno. 
Bisogna liberare il proprio dire per ascoltare. Bisogna liberare un tavolo per apparecchiarlo. Bisogna liberare le proprie ragioni per arricchirsi di punti di vista nuovi. Bisogna liberare un’agenda per vivere un incontro. 
Bisogna liberare i nostri rimorsi per vivere solo cominciamenti. Bisogna liberare i rimpianti per scoprire senso in tutto. Bisogna liberare il bisogno di controllare per assaporare l’ebbrezza della fiducia. 
Bisogna liberare il proprio avere per scoprire i miracoli della condivisione. 
Bisogna non aver paura di togliere qualcosa. Togliere non è perdere, non è ridurre, è esattamente il contrario. 
Togliere è fare spazio alla novità, alla vita che cresce, al bene che moltiplica tutto ciò che abita.

E allora, miei cari e mie care, io non vi auguro un anno meraviglio pieno solo di cose belle perché, come dice la psicologa Mirta Medici, è un pensiero magico, infantile e utopico. Vi auguro invece di poter togliere tutto quello che c’è da togliere, per lasciare spazio al nuovo che avanza, a quello che di bello ancora non sapete che esiste e che, forse, neanche immaginate.

Ma soprattutto vi auguro di essere pazienti, con voi stessi e con gli altri, perché in fondo "siamo sempre persone… imperfette, narcisiste… e facciamo del nostro meglio". E a volte, il nostro meglio è trascinarci rasoterra cercando di non soccombere. Ma va bene anche quello. Fintanto che facciamo del nostro meglio, sarà abbastanza. Più che abbastanza, sarà tutto.

Allora, fate del vostro meglio, è tutto quello che l’Universo vi chiede. Al resto ci pensa lui. Fidatevi.

E imparate l’arte dei piccoli passi.


Leggi la Solita ma indispensabile premessa all'oroscopo annuale.

Leggi l'oroscopo annuale 2020:


6 commenti:

  1. Leggo sempre ogni tuo articolo, anche quelli che non riguardano il mio segno zodiacale. Ed attendo paziente, curiosa, pronta ad accogliere nuove opinioni come si fa con un caro amico. Quindi sembrerà scontato ma... Grazie per tutto il tempo che ci dedichi, scrivendo, interrogando. Tempo per regalare consigli così importanti a migliorarci, riflessioni utili ad evolverci. Grazie! ��

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  2. Non so chi tu sia ma ti ringrazio di cuore...

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    1. Mi chiamo Gioia! Piacere! :D
      Sono una "bilancia" un po' sbilanciata, ma mi sembrava una cosa carina iniziare l'anno nuovo ringraziandoti... Una piccola cosa appunto, sincera e spontanea: lieta che ti abbia fatto piacere! ;)

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  3. Buona sera, sono Giovanna e sono un aretina...volevo ringraziarti per le occasioni di riflessione che durante lo scorso anno mi hai regalato. Leggo sempre con gioia e curiosità non solo il mio segno ma anche quello delle persone che amo. Ne approfitto per cogliere opportunità di crescita e introspezione. Grazie mille

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    1. Cara Giovanna, ma che bel commento! Ti ringrazio tantissimo di questa tua testimonianza... fa sempre tanto piacere scoprire che quello che si fa ha un senso per qualcun altro. Dunque grazie di cuore.

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