Quest’anno
ho abbinato ad ogni segno un arcano maggiore del Tarot. Per voi ho scelto La Roue De Fortune.
Leggi l'Introduzione all'oroscopo 2020
Leggi l'Introduzione all'oroscopo 2020
E se La Ruota Della Fortuna parlasse...
"Ho conosciuto tutte le esperienze. All'inizio avevo
davanti a me un mondo di possibilità. In seguito, guidata dalla volontà, dalla
Provvidenza o dal caso ho fatto le mie scelte, ho accumulato conoscenza per poi
esplodere senza uno scopo prefissato. Mille volte ho trovato la stabilità. Ho
cercato di conservare i frutti sul mio tavolo, ma li ho visti marcire. Ho
capito che dovevo aprirmi agli altri, condividere.
Avrei dovuto cercare il grande Altro dentro di me, la
sorgente divina. Il centro delle mie innumerevoli evoluzioni intorno a questo
asse. Mi sono perduta cercando tutto ciò che mi assomigliava (…) Fino al giorno
in cui, con una forza irresistibile, ho agito sul mondo cercando di cambiarlo
per rendermi conto che potevo soltanto cominciare a trasformarlo. La mia
ricerca si è allargata fino a impregnare la materia nella sua totalità, e ho
raggiunto la spaventosa perfezione, quello stato in cui nulla mi si poteva
aggiungere e nulla mi si poteva togliere.
Non ho voluto rimanere così,
pietrificata.
Allora ho abbandonato tutto, avendo come unica compagna la mia
saggezza. Sono arrivata al limite estremo di me stessa, piena ma bloccata, in
attesa che il capriccio divino, l'energia universale, il vento misterioso che spira
dall'inconcepibile mi faccia ruotare e che nel mio centro prenda vita il primo
impulso di un nuovo ciclo.
Ho imparato che tutto quello che comincia finisce, e tutto
quello che finisce comincia. Ho imparato che tutto quello che si eleva
ridiscende, e tutto quello che ridiscende si eleva (…)
…vi invito a unirvi alla ruota della vita accettando i
cambiamenti con pazienza, docilità, umiltà, fino al momento in cui nascerà la
Coscienza…"
(La via dei
Tarocchi, A. Jodorowsky)
Cari Toro, c’è un vento
misterioso che vi fa ruotare e che vuole dare vita al primo impulso di un nuovo
ciclo. Alcuni di voi sono pieni ma bloccati in un continuum spazio temporale in
cui tutto si ripete immutabile nel tempo, senza l’apparenza di una via
d’uscita. Ciò non è vero, non è mai vero, la via d’uscita c’è sempre seppur
mimetizzata. Ma per trovarla dobbiamo capire che potrebbe non essere una porta;
magari è una finestra e, magari, c’è da rompere un vetro, rubare una chiave,
tramortire una guardia.
Tendiamo a non vedere la vita d’uscita quando questa
richiede scelte a noi insolite o scomode, apparentemente fuori dalla nostra
portata o troppo dolorose. E allora perdiamo il diritto alla scelta e, ancor peggio,
il diritto alla felicità che più che un diritto diventa un privilegio che non
ci sembra di meritare, quando invece dovrebbe essere una pretesa. La pretesa di
felicità… come vi suona? Un po’ altezzoso forse, eppur reale. Reale come il
dolore che vi attraversa tutte le volte che quella felicità ve la negate nel
tentativo, effimero, di preservare le cose. Che le cose preservate fanno muffa
e avvizziscono. O al più, restano lì a prendere polvere.
E allora io vi invito, come la
ruota, a muovervi, perché come disse qualcuno, le radici sono belle ma noi non
siamo alberi, abbiamo gambe e le gambe, come le ruote, sono fatte per muoversi.
E cos’è allora questo muoversi? Cosa
significa movimento? Potete andare all’aria aperta, fare lunghe passeggiate,
correre persino, certo, ma il movimento fisico non sarà sufficiente. È un
movimento interiore quello che vi viene richiesto, e questo movimento prevede
l’abbandono delle certezze, perché a conservare i frutti sul tavolo li si vede
marcire.
Abbandonare le certezze significa
affrontare le paure, quelle più profonde, più ancestrali, quelle in agguato
sotto il letto che vi assalgono di notte e non vi lasciano dormire. Essere
indomiti, fieri delle vostre cicatrici, pronti a rispondere ai colpi della
vita, da ovunque arriveranno. E c’è solo un
modo, credo, per fare questo: cercare la sorgente divina - il centro delle innumerevoli evoluzioni
intorno a questo asse. L’unico punto fermo, che è il principio del
cambiamento, e che include l’accettazione di ciò che non potete cambiare. Un
atto di umiltà che, nella vostra ricerca di felicità vi porterà ad allontanarvi
da ciò su cui non avete potere.
La Saggezza è la vostra compagna,
e la saggezza sta nel capire quando è ora di lasciare andare, e cominciare ad
agire sul mondo trasformando voi stessi.
Pertanto, cari Toro, in questo
nuovo anno, ricco di possibilità, di opportunità, di rovesci di sorte
improvvisi e straordinari, io vi invito a
unirvi alla ruota della vita accettando i cambiamenti con pazienza, docilità,
umiltà, fino al momento in cui nascerà la Coscienza.
Avete una seconda chance di vita
e dovete essere gli architetti di quella chance.
Leggi gli altri segni:
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Ariete
Toro
Gemelli
Cancro
Leone
Vergine
Bilancia
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Nessun commento:
Posta un commento