12 gen 2020

Oroscopo annuale 2020 - LEONE

Quest’anno ho abbinato ad ogni segno un arcano maggiore del Tarot. Per voi ho scelto Le Bateleur.

Leggi l'introduzione all'oroscopo 2020

E se Le Bateleur parlasse...

"Sono nel presente. Qualunque sia l'azione che intendo intraprendere, è venuta l'ora di farla. Fate come me: guardate tutti i momenti in cui non siete voi stessi, in cui non vivete nel qui e ora, che è il momento dell'eternità e il luogo dell'infinito. Che cosa aspettate? Sbarazzatevi degli inutili fardelli che sono i residui del passato e il timore del futuro. 

Non sono separato da ciò che mi circonda. Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è. Vi invito a vivere con me questo inventario. Siate coscienti di tutti gli spazi, di tutta la materia: alberi, pianeti, galassie, atomi, cellule. Se sono cosciente, non sono soltanto uno spirito limitato a una determinata forma, ma mi trasformo nella totalità dell'opera divina.

Come si fa a essere coscienti? E' semplice: in voi non devono esserci il passato né il futuro, ma soltanto un momento, un momento cosmico. Occorre mettere fine una volta per tutte alle devianze dell'ego, alle antiche ferite. Bisogna liberarsi di ogni piano, di ogni sofferenza, di ogni programmazione. Allora si arriva alla luce della coscienza (…) Avete subito delle perdite nel passato e magari ne subirete anche in futuro, ma qui e ora nulla è andato perduto (…)

Io, il Mago, mi colloco in questo crocevia di eternità e infinito che chiamiamo presente. Sono fedele a tutto quello che sono: il mio corpo, la mia intelligenza, il mio cuore, la mia forza creativa. Il mio tavolo color rosa carne ha le tre gambe saldamente piantate nel suolo, e io sono ancorato da qualche parte nella diversità e da quel punto agisco. Tra le infinite possibilità ne scelgo una.” (…)

(La via dei Tarocchi, A. Jodorowsky)

Io sono ancorato nella diversità e da quel punto io agisco, dice Le Bateleur. Cari Leone, ecco è il vostro punto d’inizio, la vostra partenza. Ma Le Bateleur vi ricorda anche che occorre scegliere una tra infinite possibilità, questo è necessario, ma anche difficile perché il risultato genera sempre una perdita. La scelta si nutre di separazione, di dolore. Scegliere significa rinunciare. Ma è grazie a questa rinuncia che progrediamo.

Eppure indugiamo, procrastiniamo. Ci attardiamo per paura di pentirci, di compiere la scelta sbagliata.

Cari Leone, ecco la vostra rivelazione del 2020: non v’è scelta che sia sbagliata (fin quando, naturalmente, non lo diventa). Voglio dire che qualunque scelta porta con sé, potenzialmente, la possibilità di riuscita quanto quella d’errore, dunque il nostro unico compito (e potere) è andare a verificarne il risultato. Nessuno a priori può conoscerlo. Certo, ne abbiamo la presunzione, viviamo tutti nella grande illusione di avere il controllo assoluto, per cui la scelta ‘giusta’, garantirà il risultato previsto. Be’ lasciate che vi dica: non è così. Mille fattori misteriosi e imprevisti contribuiscono alla nostra scelta che, in definitiva, avviene come una sorta di lotteria e non, come ingenuamente pensiamo, in base a presupposti imprescindibili.

Di fronte a questa consapevolezza, potreste vacillare perché, accettando di non poter controllare il risultato, vi sentirete privati del controllo (il più grande bluff della storia dell’umanità). Ma questo timore, si presenta solo quando non si tiene conto di quella che Goethe definisce una verità elementare ignorare la quale uccide innumerevoli idee e splendidi piani. E questa verità è che quando ci impegniamo veramente, anche la provvidenza si muove. “Ogni sorta di cose intervengono in aiuto, cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti e di imprevisti, di incontri e di assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero avvenire in questo modo.”

Il punto, dunque, quello che Goethe indirettamente ci dice, è che la scelta non dipende tanto da quello che scegliamo ma da come e dal perché lo scegliamo (o non lo scegliamo). L’unico vero potere che abbiamo è agire sulla base di una motivazione corretta (corretta per noi in quel dato momento), e perseguire l’obiettivo fintanto che è allineato con noi. Null’altro ci è concesso.

Ecco allora che Le Bateleur vi esorta a vivere nel presente, senza passato e senza futuro; e nel presente vi invita a mettere fine, una volta per tutte, alle antiche ferite, per arrivare alla luce della Coscienza. Sbarazzatevi degli inutili fardelli, e senza più residui del passato né timori per il futuro, procedete nel cammino.

Quest’anno il vostro cammino è un cammino quotidiano, fatto di piccoli concentrati passi che avanzano con fiducia. C’è tanto da fare, tanto di cui occuparsi. State abitando in una casa che deve essere rassettata, spolverata, arredata. Tutto quello che avete fatto negli ultimi anni sta dando i suoi frutti ma non ancora sufficienti a una profonda e autentica soddisfazione; richiedono uno sforzo ulteriore: l’assunzione di responsabilità. Siete chiamati a fare un salto di qualità, a non accontentarvi, ad eccellere, e l’unico modo perché questo avvenga è che vi assumiate la responsabilità di correre un rischio. Per questo è necessario scegliere. E se state aspettando di fare la vostra scelta quando sarete sicuri, allora è probabile che non la farete mai. Certo, potete aspettare che la scelta sembri sicura, ma una volta capito che non esiste scelta che sia sicura, che senso avrebbe?

Il mio consiglio (anche se non dovrei darne) è assicurarvi che la scelta sia fatta con intenzioni consapevoli, con meditata discriminazione e con nobili motivazioni (per voi e secondo voi). Solo così non avrete rimpianti, che abbia successo o no. I rimpianti non sono mai figli del cosa ma del perché, e se le vostre intenzioni sono nobili il perché sarà sempre salvaguardato.

È vero, io dico sempre che dobbiamo affidarci all’universo, ma a volte questo si trasforma in un pretesto per l’inattività, un’attesa passiva degli eventi. Valentin Tomberg definisce il significato de Le Bateleur come il rapporto tra lo sforzo personale e la realtà spirituale. Ora, l’universo vi ha già benedetto e grazie a questa benedizione, è tempo di saltare lo steccato e conquistare territori più grandi. A voi spetta lo sforzo consapevole. Vi attende del lavoro, del lavoro serio, che prevede che smettiate di attendere che l’universo vi dia indizi e usciate per andare a cercarli quegli indizi, che  ne siate i fautori. Siate Pollicino, non aspettate che qualcuno lasci delle briciole, lanciatele voi tracciando il vostro cammino.

Il mio regalo per voi è il principio primo e fondamentale dell’esoterismo di Tomberg: «Imparate dapprima la concentrazione senza sforzo; trasformate il lavoro in gioco; fate che tutti i gioghi a cui vi siete sottomessi siano dolci e tutti i fardelli che portate siano leggeri.» Solo così realizzerete la trasformazione alchemica del lavoro in realizzazione personale. Perché quando ciò che fate, qualunque cosa, vi nutre invece di affaticarvi, allora siete sul sentiero per trovare voi stessi.

"Qualunque cosa tu voglia fare,
o sogni di poter fare,
incominciala.
L'audacia ha in sé il potere,
il genio e la magia." (W. Goethe)

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