La
ricerca della perfezione compromette la nostra capacità di discernimento e, più
di tutto, limita la nostra conoscenza della vita, perché riduce la
disponibilità a sperimentare. Il paradiso terrestre non esiste, tutto è
imperfetto e soggetto a cambiamento e deperimento. Questo solitamente genera
grosse delusioni ma, in verità, la delusione non è causata dalla natura
imperfetta delle cose quanto dal nostro ostinarci a ignorare la verità: se
continuiamo a desiderare un cosa che non esiste è inevitabile rimanere delusi.
Allora cosa suggerisco? Suggerisco di fare pace con il dato di fatto – ossia
l’imperfezione cui siamo soggetti - e coglierne piuttosto la bellezza implicita
in quanto, al contrario della perfezione, essa lascia aperte tutte le
possibilità. Venire a patti con questa semplice verità significa smettere di
trovare alibi per non fare e implica la volontà di conoscenza al di là dei risultati.
Come dice Yoda: tentare no, fare o non fare. Voi – ora – fate.
Esercizio: cucinate un piatto
difficilissimo.
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