Jung
diceva che il Sé fa quel che può per riuscire a far vedere all'Io la strada da
percorre e sosteneva che ciò che non possiamo riconoscere dentro di noi, siamo
costretti ad incontrarlo sotto forma di ‘fato’, ossia di eventi o persone che
ci permettano di fare esperienza del contenuto che non vogliamo vedere. Per
cui, tanto più ci avviciniamo al nostro mondo interiore, tanto meno ci sarà
bisogno di ricorrere a situazioni materiali ed esterne. Cari Cancro, se vi ostinerete
a non ‘vedervi’, la vita vi porterà specchi in cui riflettervi. E se quello che
vedete non vi piace, non prendetevela con gli specchi.
Esercizio: costruite un vostro ritratto
con i ritagli di giornali.
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