1 gen 2018

Buon anno

Che il male che facciamo e non vogliamo, che il male che facciamo ci ritorni centuplicato in bene. Centuplicato in bene. In bene. In bene centuplicato. A noi tutti torni.” (M. Gualtieri)

Anche quest’anno volge al termine, col sollievo di alcuni e il rammarico di altri. Tutti hanno avuto la loro dose di gioie e dolori, come compete alla vita, e il nostro giudizio sull’anno che finisce è principalmente legato a questo, al numero di più e di meno che abbiamo potuto registrare nel  bilancio. Questo passaggio da un anno all’altro è sempre vissuto come una cesura, un taglio netto tra quello che è stato e quello che sarà come se – magicamente – tutto quello che è successo nel 2017 rimanesse di esclusiva competenza del 2017, un bagaglio in sé compiuto, circoscritto, chiuso. Viviamo il capodanno come un trasloco in cui solo alcune cose verranno trasferite mentre altre saranno dimenticate nella vecchia casa. Il fatto è che non c’è frontiera tra un anno e l’altro e il bagaglio accumulato nel vecchio ce lo trasciniamo nel nuovo senza soluzione di continuità. Qualunque piccolo evento, infatti, è un seme piantato nel terreno che potrà germogliare o meno (questo non ci è dato saperlo) ma di sicuro non è andato perso; tutto è rimasto dentro di noi per essere masticato, deglutito, rielaborato; per divenire carne della nostra carne, sangue del nostro sangue -  perché di tutto quello che viene e che va, l’esperienza è ciò che rimane. E se questo non vi consola è perché dimenticate che l’esperienza è la nostra missione, il nostro unico vero obiettivo; siamo esseri in divenire e i fatti, belli o brutti che siano percepiti, apportano nuova linfa alla nostra crescita. E se non volevate crescere… bè, temo abbiate sbagliato pianeta.

Le cose – ed è questo che dobbiamo sempre tenere a mente – non avvengono magicamente, per un misterioso allineamento d’astri ma sono il risultato dei  nostri pensieri, delle nostre intenzioni e delle nostre azioni.  Vi riporto - e mi riporto, come sempre, all’assunzione di responsabilità, perché è vero che molti accadimenti sono al di là del nostro volere, ma è altrettanto vero che come noi siamo in grado di reagire e decidiamo poi di agire, è di  nostra esclusiva competenza; e ciò che posso garantirvi, al di là di ogni ragionevole dubbio, è che come noi reagiamo e agiamo fa la differenza. È tutta la differenza.

È per questo che, alle porte di questo 2018, vi auguro, principalmente, di trovare la forza, la motivazione e la tenacia di affrontare tutto quello che c’è da affrontare ricordando che un anno in cui non si è né riso né pianto, è un anno sprecato. Che il vostro cuore sia pura sostanza e non si dolga per un poco di vento e qualche nuvola. G.

PS.: prima di passare alla lettura del non-oroscopo 2018, vi prego di leggere l'indispensabile premessa.

4 commenti:

  1. L'ho già scritto altrove ma ho piacere a ripeterlo: complimenti per questo blog, che aiuta, suggerisce, stimola, fa riflettere, a volte riesce addirittura a dare la spinta per non rimanere fermi nella stessa posizione per troppo tempo.
    Bellissimo lavoro, fatto evidentemente con il cuore.

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    1. sono d'accordo, infatti è "un oroscopo che non è un oroscopo"... ;-)
      buon proseguimento perciò!

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  2. Grazie mille! E' bello ricevere conferma di ciò che faccio. Non temere di ripeterti, dunque! ;-)
    Buon anno!

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