Nel
film La vita è una cosa meravigliosa,
George Baley, un uomo di grande rettitudine e molto amato, si ritrova, la
vigilia di natale, a tentare il suicidio a causa di una serie di vicissitudini.
Guardando il film, si è tentati di provare una specie di tenerezza per quest’uomo
che, in virtù della sua generosità, ha rinunciato a ciò che desiderava per
aiutare gli altri. Nonostante ciò, la vita sembra remargli contro e Baley
finisce sull’orlo del crollo finanziario. Mentre, ubriaco e sconvolto, medita
il suicidio, molte voci pregano Dio di aiutarlo e questi decide di inviare l'angelo Clarence ad aiutarlo. Clarence
trasporta Baley in una realtà parallela in cui lui non è mai nato, mostrandogli
come, in sua assenza, la vita di molte persone sarebbe stata miserabile. A quel
punto, l’uomo comprende l’impatto e il significato che la sua esistenza ha
avuto sulle persone e corre a casa, dove scoprirà la solidarietà degli amici
che, grazie a una colletta, lo hanno salvato dalla bancarotta. Il film si
conclude con un messaggio dell’angelo che gli ricorda che nessun uomo è fallito
se ha gli amici. Cari Capricorno, vi lascio liberi di interpretare la morale di
questo film. È giusto sacrificarsi? O c’è un limite a quanto possiamo cedere di
noi? Decidete voi. Io credo che non si debba sottovalutare l’impatto che
abbiamo nella vita di chi ci circonda ma credo anche che questo non debba
annientare i nostri sogni. Baley sognava una vita di avventure e vi ha
rinunciato. Ha fatto bene o ha fatto male? A voi, l’ardua sentenza. Una cosa
sola, io credo, è certa: finché un uomo ha gli amici, non è mai fallito.
La frase per voi: “Pane... perché questa casa non
conosca la fame. Sale... perché la vita abbia sempre sapore.”
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