"E ancora uno scricchiolio mi
avvisava
di uno splendido crollo
imminente.
Lo scricchiolio era dolcissimo
il vacillare era dolcissimo
tutto era come un lungo addio." M.G.
©Giovanni Auriemma
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Cari Leone, quanti cambiamenti
negli ultimi anni! Non per tutti? No, probabilmente no. Sarebbe più esatto
dire: quante opportunità di cambiamento negli ultimi anni. Perché ciascuno di noi
ha avuto l’occasione di vedere la propria vita prendere una svolta. La
questione è se la svolta l’avete scelta o vi è arrivata tra capo e collo e,
poi, capire che cosa ne avete fatto di quella svolta. Vi ci hanno spinto a
forza e avete arrancato maledicendo un destino avverso o vi siete rimboccati le
maniche alla ricerca di nuove opportunità? È tutta qui la diatriba. Chi ha
avuto la forza, l’audacia e l’intraprendenza di cogliere i segnali, forse ora
poserà i primi mattoni, le basi per un nuovo edificio. Un reame, può darsi. Chi
ancora si sta dibattendo, dovrà decidere che cosa fare. Siete caduti nella
rete, dibattervi non farà che stringere ulteriormente le maglie.
Avete giocato
una lunga partita a Monopoly, con imprevisti e probabilità, e qualcuno è finito
in carcere senza passare per il via. Alcuni sono rimasti fermi un giro, altri
hanno comprato Parco della Vittoria, c’hanno costruito sopra, per poi perderlo
di nuovo. Forse i colpi di scena, a questo punto, sono finiti. Forse i rovesci
imprevisti sono arrivati al capolinea. Ma la domanda è: vi siete divertiti
giocando? Perché, alla fine della fiera, solo questo conta. Temo che non tutti
si siano divertiti. Temo che per molti, più che di cambiamenti si sia trattato
di stravolgimenti, e a nessuno piace essere stravolto. Però, miei cari, voglio
dirvi una cosa: quando ci ostiniamo a tenere in vita una brace, soffiandoci
sopra, senza andare a cercare qualcosa da cuocervi, stiamo operando uno spreco
sia di tempo che di fiato. A quel punto, io dico, una bella ondata - che
arrivando spenga tutto definitivamente – non è forse una benedizione? Non era necessario
che qualcosa vi facesse desistere inducendovi a cercare da un’altra parte?
Ora
che vi siete alzati, chi prima chi dopo, la domanda è: come va la ricerca?
Perché presto arriverà di nuovo il tempo dello stanziamento. Potrete costruire
qualcosa, forse un albergo su Parco della Vittoria, forse no. Non temete di
pescare la carta ‘vai in prigione’; Assagioli compose una delle sue cose più
belle proprio quando fu arrestato. Egli scrive, nelle sue riflessioni dal
carcere: “Capii che ero libero di assumere uno fra molti atteggiamenti nei
confronti di questa situazione, che potevo darle il valore che volevo io, e che
stava a me decidere in che modo utilizzarla.” Voi in che modo avete deciso di
utilizzarla? Inizia il tempo della ricostruzione. Sarà lunga e non priva di
fatica, vi avverto. Qualunque impresa, d’altronde, soprattutto le più
imponenti, richiedono una dose di sforzo. Quel che conta è il risultato, che è
tanto più appagante quanto più ci è costato. Dovrete lavorare, dovrete impegnarvi.
Ma ciò che posso dirvi è che se affinerete le competenze, e applicherete
metodo, disciplina e un po’ di sudore della fronte, il trionfo vi attenderà
alla fine del viaggio.
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