Presto la mano diventerà rametto
bianco fra le radici. Presto
saremo
fuori di qui.
M. Gualtieri
©Giovanni Auriemma
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Solido il pavimento regge – scrive la Gualtieri - Regge ogni passo senza fiatare. E così
siete stati voi. Saldi, senza fiatare. Avete retto, chi meglio, chi peggio,
ognuno nel suo piccolo. E ora tutti vi diranno che Saturno esce e pare che
così, magicamente, tutto torni a splendere. Ma non è così. E non ve lo dico per
demolirvi, ve lo dico per farvi capire che non è Saturno che porta i guai e non
è Saturno che li toglie. È la vita. la vita è fatta di cose che possiamo avere
e cose che non possiamo avere. Di inciampi e di feste. Di sorprese e delusioni.
L’unica cosa di cui non è fatta sono le certezze. Quelle no, quelle la vita non
le dispensa. Ma noi ci ostiniamo a pretenderle come ci fossero dovute.
Allora,
vi dico, è vero; è vero che quando Saturno si allontana c’è la sensazione che
qualcuno ci abbia tolto un peso dal petto, come se qualcosa, nell’aria
impercettibilmente cambiasse. Come alla fine di una lunga corsa, quando respiri
a pieni polmoni e puoi finalmente buttarti a terra. Ma è altrettanto vero che
Saturno ha rappresentato delle cose che sono avvenute, nella nostra vita, e che
non possono, in alcun modo, scomparire di punto in bianco. E io credo che
questo voi lo sappiate. Ci sono tracce, conseguenze, eredità, cicatrici. C’è la
maturità acquisita, per alcuni a caro prezzo, per altri più agilmente. C’è
stato il taglio, l’amputazione, l’addio.
Qualcosa si è perso,
irrimediabilmente. Forse lo volevate, più probabilmente no. E mentre il respiro
riprende a scorrere lentamente in petto, potete osservare gli alberi potati e spogli,
stagliarsi contro il cielo. Quegli stessi alberi una volta pieni di fiori, ora
sembrano perduti. È l’arrivo dell’inverno, che tutto congela. E congelando
preserva. Alcuni rami ricresceranno dunque, altri no. Ma la primavera è alle
porte e potrete ricucire le ferite senza ago. Ci vuole, tempo, ci vuole
speranza, ma più di ogni altra cosa ci vuole la saggezza di accettare la
precarietà della vita e la volontà di decidere cosa desiderate essere. Saturno
non è un nemico. Saturno è un bozzolo, che vi ha impedito di muovervi, per
preservare un processo di trasformazione profonda. E quel processo è ancora in
atto, è la sua eredità.
Non vi limitate a vivere gli eventi come un fato,
avverso o propizio. Non siate passivi. Traete esperienza dalla visita di
Saturno e salutatelo come un viandante che forse ha portato notizie incresciose
ma per una ragione. Quale sia la ragione sta a voi capirlo, mai giudicarlo.
Perché, per quanto crediate di sapere tutto, non vi è dato di soppesare le
implacabili leggi dell’universo. Quello che vi è dato, è fare del vostro meglio
e riprendere a respirare, piano piano, regolarmente. E partire da lì. Ora tutto
ricomincia a scorrere, ma le cose non passano magicamente. Quello che è stato
va trasformato, reso esperienza, fatto bagaglio. Trampolino di lancio per un
nuovo futuro. Superato il dolore, la fatica, lo sbarramento. Ora che il bozzolo si sta
rompendo è tempo di diventare farfalla. Avete
emesso parti di voi, Avete accolto e accolto, Avete inseminato, Avete dato
fettine di pane, Avete fatto scudo contro puntatori tremendi, Avete intercettato
e falciato. Avete ben fatto. Penso. Ora respirate profondamente… e fate
meglio.
ci sono certe parti che mi spaventano...
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