…la nuvola piuttosto adoreremo
che è maestra di scorrerie per il
cielo
e di alta impermanenza, e di
esistenza
senza peso. Piuttosto la foglia
che sa mollare la presa…
M. Gualtieri
©Giovanni Auriemma |
Cari Scorpioni, Giove, sovrano
dell’Olimpo, capo di tutti gli dèi, è da poco entrato nel vostro segno. Tutti
vi diranno che questo è presagio di prosperità e fortuna. Mi spiace, non è
così. Non che sia vero il contrario, per carità, ma non voglio vi sdraiate sul
divano aspettando che qualcuno bussi alla porta con un biglietto vincente della
lotteria. Non succederà. Quello che può succedere, invece, è che Giove,
facendovi visita, vi ricordi una cosa essenziale: non sono le circostanze che
fanno l’uomo ma l’uomo che fa le circostanze. Siamo artefici del nostro
destino.
Possiamo scegliere se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto,
decidere di riempirlo il bicchiere, oppure stabilire che del dannato bicchiere
non ce ne frega niente visto che adesso non abbiamo sete. Possiamo smettere di
disquisire, dissentire, presagire, e metterci in cammino con o senza il
bicchiere, perché è probabile che strada facendo troveremo una sorgente e a
quel punto la questione sarà risolta. Il nostro potere, la nostra libertà, sta
nel decidere che lettura dare agli eventi, e che valore attribuirgli. Possiamo
scegliere quale scala di riferimento adottare: per un disperso nel deserto
mezzo bicchiere d’acqua fa la differenza tra la vita e la morte, per noi,
adesso, potrebbe non significare nulla. Punti di vista.
Il bicchiere non
cambia, cambiamo noi. E per voi è tempo di cambiare. È decisamente tempo di
cambiare. Cambiare vita? Cambiare partner? Cambiare lavoro? Niente di tutto
ciò, o meglio, tutto quello che corrisponda all’unico vero cambiamento: voi.
Tutto il resto è noia, come diceva qualcuno. E se vi sembra di starci provando
senza ottenere risultati, bè, lasciate che ve lo dica, significa che state
cercando di cambiare il fuori senza cambiare dentro, per questo non funziona.
L’esterno è solo un riflesso di quello che c’è all’interno e se non modificate
qualcosa nel meccanismo originale, come pensate di poter ottenere dei risultati?
E date retta a me, lasciate stare tutte le filosofie new age del pensiero
positivo o del volere è potere, che vi inducono a credere che se lo desiderate
davvero, e lo scrivete sui muri, allora avverrà.
E’ vero che il volere è potere
ma il volere di chi? Non certo di quella vocina nella testa che presume che le
cose debbano andare come ha deciso lei. È il volere di qualcuno che risiede in
parti ben più profonde e nascoste di noi, a dettare le regole, a giocare con il
mondo reale. È lì che dovete andare, alle origini. E per farlo bisogna
allenarsi ancora e ancora, smettere di voler manipolare la realtà e imparare
come si convive, pacificamente, con quello che c’è, quando c’è. La vera
trasformazione è lì, insieme al vero potere. Solo una tale, possente metamorfosi,
potrà dare inizio al tramutare degli eventi. Solo una creativa accettazione, in
contrapposizione all’amareggiata rassegnazione, ha la forza, il potere e
l’audacia di far accadere i miracoli.
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