Clicca per leggere l'ntroduzione all'oroscopo annuale 2019: Perché le fiabe?
«Ogni fiaba è uno specchio magico
che riflette alcuni aspetti
del nostro mondo interiore,
e i passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno Bettelheim
La regina delle api, dei fratelli Grimm

Giunsero a una porta con tre
serrature: in mezzo alla porta c'era uno spioncino attraverso il quale si
poteva vedere un omino grigio seduto a un tavolo. Lo chiamarono
ed egli, senza dire una parola li rifocillò e li condusse in una stanza dove riposare.
Il mattino seguente, l’omino andò dal maggiore e gli mostrò una lapide con su
scritto tre imprese da portare a termine. La prima consisteva nel cercare,
sotto il muschio nel bosco, mille perle. Se al tramonto ne fosse mancata solo
una il principe si sarebbe trasformato in pietra.
E così accadde. Il giorno
successivo, fu il turno del secondo che non ebbe più fortuna e si tramutò anch’egli
in pietra. Il terzo giorno toccò allo Sciocchino che disperato si mise a
piangere. Ma a quel punto arrivarono le formiche che aveva salvato e che si
misero a lavoro trovando tutte le perle. Il secondo compito consisteva nel
ripescare dal lago una chiave e le anatre che aveva sottratto alla morte, ripescarono
per lui la chiave sul fondo. Nella terza impresa, in cui doveva riconoscere quale
tra tre principesse avesse mangiato del miele, lo sciocchino fu aiutato dalle
api. Fu così che ogni cosa fu liberata dal sonno e chi era di pietra riacquistò
la forma umana e i tre fratelli sposarono le tre principesse.” (Se volete
leggere la fiaba per intero: La regina delle api)
La regina delle api è
una fiaba meno nota dei fratelli Grimm ma densa di significati perché ci parla
dell’integrazione di tutte le parti della nostra natura, istinto, ragione ed
emozioni. Sembra dirci che la testa, senza il cuore, è poca cosa. Di più,
sembra dirci che la testa, da sola, può portare alla disfatta e tramutarci in
pietra.
Cari Acquario, voi siete i
principi della ragione, la mente è la vostra eccellenza ma di fronte a voi,
nello zodiaco, si trova il Leone, segno del cuore per antonomasia. Egli è lì
per ricordarvi qualcosa, come un monito. I due fratelli mancano completamente
di umanità e si affidano soltanto alla testa, denigrando Sciocchino perché non
è intelligente. Privi di cuore, non sanno tener conto del mondo che li
circonda, e la mancanza di compassione li induce alla crudeltà. Sciocchino
invece, si affida all’intuizione e grazie a un sentimento di umanità impedisce
ai fratelli di arrecare danno alle povere bestiole. Sentimento e istinto lo
salveranno.
La fiaba ci ricorda che solo quando
la natura istintiva (che induce Sciocchino a proteggere gli animali) viene
totalmente accettata e integrata possiamo divenire essere umani completi e
comprendere che quella parte a lungo rimossa è una risorsa vitale su cui fare
affidamento.
Non vi sto invitando ad
assoggettarvi alla parte istintiva della vostra natura, ma vi chiedo di
riconoscerla e rispettarla, perché quando non onoriamo tutte le parti di noi,
esse ci danno battaglia, facendoci perdere la strada, come i principi che non
fanno più ritorno. Quest’anno potreste ricevere innumerevoli intuizioni e le
intuizioni, per loro natura, poco hanno a che fare con la logica razionale. A dire
che anche ciò potrebbe apparire illogico (Sempliciotto che riesce laddove i
fratelli hanno fallito), può avere un senso, una logica sottesa diversa da
quella evidente.
I
due fratelli, insensibili a tutto tranne che ai loro desideri, vengono
tramutati in pietra, simbolo della mancanza di una vera umanità. D’altro canto,
anche Sempliciotto, inizialmente, si dimostra incapace di soddisfare le
esigenze della realtà, simboleggiate dagli incarichi che gli vengono assegnati.
È solo grazie agli animali che porterà a termine le tre prove. La fiaba ci rivela
dunque che solamente conquistando una personalità integrata, si possono
realizzare imprese simili a miracoli. La personalità integrata qui si manifesta
negli elementi simboleggiati dagli animali che lui protegge: la terra delle
formiche, l’acqua della anatre e l’aria delle api, ossia l’istinto, le emozioni
e l’intelletto. A dire che solo la cooperazione di tutti gli aspetti della
nostra natura conduce al successo impedendoci di perdere la strada, ossia il
nostro progetto evolutivo.
Quest’anno vi invito allora a
non perdervi lungo il cammino, a perseguire la vostra strada, il vostro
progetto. Ma, come ogni strada che si rispetti deve avere un cuore. Allora,
come dice Don Juan, domandatevi: questa strada ha un cuore? E’ l’unico
interrogativo che conta. Se ce l’ha, allora è una buona strada. Se non ce l’ha,
è da scartare. Guardate ogni strada attentamente e deliberatamente; tutte le
strade sono uguali, non conducono in nessun posto. Perciò dovete sempre tenere
presente che una via è soltanto una via, una tra un milione di strade
possibili. Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo, in
nessun caso. Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla. Ma se
sentite che ha un cuore, allora non abbiate paura. Forse non sarà la più
logica, o la più sensata. Forse non è la più intelligente, la più furba o la
più veloce, ma sarà la più semplice da seguire perché amarla non vi costerà
fatica. E se saprete proteggere i vostri istinti dalla crudele freddezza dei
fratelli intelligenti, accettando di piangere nei momenti di sconforto; se
saprete immergervi, come le papere, nella profondità delle acque, lasciando all’ape
regina (il cuore) di indicarvi la scelta corretta, allora non una ma mille
strade vi si apriranno e voi saprete sempre dove trovare il vostro cuore.
Ringrazio Lidia Fassio per il
suo studio sulla fiaba che è stata fonte di ispirazione.
Clicca qui per leggere la solita ma indispensabile premessa agli oroscopi annuali.
Questa strada ha un cuore? Mi sono commossa veramente intenso e toccante. Grazie per questi auguri per un viandante cercatore come me saranno preziosi consigli.
RispondiEliminaPrego viandante cercatore. E che la strada ti porti lontano...
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