Clicca per leggere l'introduzione all'oroscopo annuale 2019: Perché le fiabe?
«Ogni fiaba è uno specchio magico
che
riflette alcuni aspetti
del
nostro mondo interiore,
e i
passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno
Bettelheim
Barbablù di Charles
Perrault

Durante
l’assenza di Barbablù la fanciulla, spinta dalle sorelle maggiori, cede alla
curiosità ed apre la porta, scoprendo all’interno della stanza i corpi senza
vita delle precedenti mogli. Trasalendo, alla fanciulla cade di mano la chiave
con cui ha aperto la porta e questa si macchia di sangue. Riusciti vani gli
sforzi di pulire la macchia, Barbablù al suo ritorno scopre che il divieto da
lui posto è stato infranto, quindi si appresta ad uccidere anche la nuova
sposa. La fanciulla, però, con l’aiuto delle sorelle, riesce a far sì che i
suoi fratelli la raggiungano prima che le cose precipitino ed essi uccidono
Barbablù. Rimasta vedova, la fanciulla eredita tutta la ricchezza di Barbablù,
con la quale assicura una vita agiata a sé e alla sua famiglia.”(Se volete
leggere la fiaba per intero: Barbablù)
Barbablù agisce subdolamente, come un
vero predatore della psiche: fa colpo sulla preda debole, la figlia minore, la
corteggia con le cose, non con la sua identità. Lei sposa ciò che lui millanta
e che promette di garantirle. La fanciulla è troppo ingenua per capire che non
sposa lui. Il modo in cui lui la adesca è qualcosa che accade spesso in molti
campi della nostra vita, lavoro, relazioni, carriera, famiglia. Non ci rendiamo
conto di cedere alla seduzione del’apparire a scapito dell’essere. Ma ci sono
potenzialità dell’anima (le sorelle), spesso a livello inconscio, che hanno
esperienza e fiuto e sanno metterci in guardia se solo sappiamo ascoltarle.
Cari Ariete quest’anno siete chiamati
ad ascoltare le ‘sorelle’, ossia a prendere coscienza della parte più saggia di
voi che può aiutarvi a smascherare i falsi adulatori, gli adescamenti di
Barbablù. Barbablù è quella dimensione interiore selvaggia trascurata, il sapiente
fallito, il mago mancato che diventa stregone cattivo, il nostro predatore
psichico che ci induce nella tentazione di smettere di credere in noi, di
accontentarci. Nessuno è privo di questa dimensione, perché essa cresce dai
nostri errori e poiché siamo tutti esseri perfettibili, nessuno di noi né è
esente. Ma un cuore selvaggio, non curato, è un cuore sofferente e facilmente
cade nella trappola.
L’errore, lo sbaglio, è parte integrante
del nostro percorso di crescita, di presa di coscienza. L’errore, in quanto
ostacolo, è il gradino per superarsi, evitarlo è dunque impossibile, oltre che
inutile. Ma il predatore psichico, il Barbablù con cui tutti conviviamo, si
serve dell’errore per impiantare il dubbio e, facendo leva sulla nostra
ingenuità, sull’incapacità a riconoscere il male, ci sottomette. Ecco allora
che proprio come la sorella minore accetta di non sapere, dicendo: "Insomma la sua barba non è che sia poi così
tanto blu", così anche noi accettiamo di non vedere, di non ascoltare
ciò che il nostro cuore canta o urla.
Di solito per paura della punizione noi
tendiamo a nascondere l'errore e alla fine nascondendo le cose finiamo
tragicamente per nascondere noi stessi e seppellirci con i nostri sbagli. In
tal modo anche noi, nella nostra psiche, creiamo una stanza proibita, una
cantina terribile, il cosiddetto armadio pieno di scheletri che non trovano
pace finché non gli concediamo degna sepoltura, portandoli alla luce. Quando
questo avviene, il cuore sanguina per un po’ e, come la macchia di sangue della
chiave, è una macchia che non si può lavare, che grida la nostra colpa,
smascherandoci.
Ma è lì il punto di svolta, il momento
in cui noi, preso atto del terribile massacro (tutto ciò che non ci siamo
concessi, le parti di noi che abbiamo amputato), saremo costretti ad affrontare
Barbablù, il predatore interno che ci dice che non possiamo (che non siamo
capaci, che non abbiamo diritto, che non ce lo meritiamo) e chiamare in
soccorso la nostra volontà, la nostra determinazione, il nostro valore personale
perché vengano, come i fratelli della storia, ad uccidere il mostro.
Barbablù tende alla sua sposa una
trappola, le dice "Puoi aprire tutte
le stanze del castello tranne una sola", generando di fatto in lei la
massima curiosità e il desiderio di ribellione, perché sempre il proibito
solleva la trasgressione. È questo il grande dilemma che potrebbe presentarvisi
quest’anno, la scelta tra l’obbedienza morale verso qualcuno e la fedeltà verso
voi stessi. Psicologicamente il divieto incita alla disobbedienza, è fatto per
essere infranto, per crescere e rendersi indipendenti. Il desiderio di scoperta
è sinonimo di spirito sano e richiede che il frutto proibito venga assaggiato:
solo così può avvenire il distacco, si avvia un processo di crescita e si pone
fine all’ingenuità. Solo così, non veniamo scannati. È, dunque andando incontro
al male, affrontandolo, che imparerete a riconoscerlo e quindi potrete davvero
starne alla larga. Perché il frutto proibito può essere evitato ma non vietato.
La fiaba di Barbablù non è contro la curiosità bensì a favore del dubbio,
motore di ricerca e di approfondimento. Una persona che non ha dubbi non avrà
mai nemmeno delle vere e personali certezze. Dubitare e domandare sono le chiavi
che aprono le porte psichiche; confrontarsi, contraddirsi, correggersi sono le chiavi
essenziali per trascendere e crescere.
Allora cari Ariete, nel 2019
contradditevi, correggetevi, dubitate. Sappiate che tutti abbiamo i
nostri cadaveri nello scantinato:
fallimenti, traumi, brutti ricordi, amori infranti e sogni mai realizzati. La
bestia, il cosiddetto uomo nero, agisce in quel luogo. Il Barbablù della nostra
fiaba è il nostro alter Ego che non amiamo, che disprezziamo ma che inconsciamente
ci governa. Una parte di voi in fondo lo sa che c'è questo luogo e lo tiene
accuratamente serrato. Prima o poi, tuttavia, dovrete scendere nella stanza
psichica e macchiarvi di sangue se vorrete ereditare il castello e tutte le
ricchezze.
Questo articolo deve molto a Donne che corrono coi lupi, di C.P.
Estes
Clicca qui per leggere la solita ma indispensabile premessa agli oroscopi annuali.
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