1 ago 2024

PESCI - oroscopo mensile agosto 2024

Agosto, tempo di ferie, di mare, per alcuni montagna, per altri – i reietti della società o i fortunati che hanno potuto godere della loro libertà in climi più temperati, come giugno – tempo di città infuocate, con serrande abbassate e strade deserte.

Agosto, una volta stagione di lasagne in spiaggia, con madri giunoniche, su sdraie incerte in riva al mare, o sotto l’ombrellone a distribuire cibo a pargoli sovraeccitati e parenti rubicondi…

Agosto, cui si sopravvive oramai solo con ronzii di condizionatori in sottofondo, è il mese dei Regali Leoni (di cui mi fregio di far parte), segno dell’abbondanza, della fiducia e della Ricerca di Sé e della propria identità.

“Chi sono io?” si chiede il Leone che abita dentro ciascuno di noi, a prescindere dal segno di nascita, perché noi tutti portiamo dentro i 12 archetipi zodiacali come pezzi di un puzzle che stiamo costruendo per ritrovare e sviluppare il nostro vero Sé. In virtù di questo percorso di individuazione, questo mese vi chiedo di dare l’avvio a un processo di iniziazione che vi porti al cospetto di voi stessi, nella piena accettazione e valorizzazione di chi siete, comunque voi siate, che non si risolve in una passiva indulgenza dei propri difetti ma nell’amorevole accoglienza dei vostri limiti, sostenuta da un intento di bene che porti verso la scoperta della vostra vera essenza, fatta di luce e di ombre. Il sole impietoso di agosto è anche simbolo della coscienza che illumina la nostra parte ombra e ci permette di essere consapevoli di tutte le nostre parti rinnegate che, senza la luce della coscienza, si deformano e ci deformano rendendoci mischini (nel senso camilleriano del termine) e lasciandoci informi come Voldemort dopo gli horcrux.

L’avvio di questa iniziazione richiede innanzitutto coraggio, parola chiave del segno del Leone che governa proprio il cuore. E infatti coraggio vuol dire agire con il cuore, che è sede dell’Anima, la nostra parte più nobile e più sacra. Ma il coraggio, elemento indispensabile per qualunque impresa degna di questo nome (e non c’è impresa più grande che trovarsi al cospetto di sé stessi, come ci ricorda l’iscrizione sul Tempio di Delfi: Conosci te stesso) ma il coraggio, dicevo, a volte non basta e da sempre, io credo che la seconda ala per spiccare il volo verso l’impresa eroica, sia la leggerezza, l’umorismo, l’ironia ma, soprattutto, l’autoironia che è il nostro più prezioso alleato contro la paura, come di nuovo ci insegna Harry Potter con l’incantesimo Riddikulus.

Ricordate, non è la forza l’antidoto alle nostre paure. La paura si sconfigge rendendola ridicola, che anche i mostri di Monsters & Co. alla fine capiscono che l’energia sprigionata dalle risate dei bambini è mille volte più forte di quella prodotta dalle loro urla di spavento.

E allora, anche voi che state per iniziare questo viaggio, ricordatevi di cercare il coraggio necessario nell’umorismo e nell’autoironia, che a prendere le cose troppo sul serio si finisce in fondo al mare mangiati dai mostri. Non è vero che la leggerezza è superficialità, a meno che non scegliamo che lo sia. Possiamo intonare canti di gioia in mezzo alla tempesta eppure tenere ben salda la barra del timone. E di fronte a una perdita o a un lutto c’è ancora spazio per onorare la mancanza e il dolore con una fragorosa risata.

E quindi, in questo mese assolato, ridete. Ridete più che potete tenendo ben salda la barra del timone con la tenacia e la determinazione di chi sa che sta andando nella giusta direzione, verso sé stesso. Ma ridete…

…perché, aggiungerei, le amiche (e gli amici) servono a questo. E sono i vostri alleati più preziosi.

Cari Pesci, il calore del sole agostino, che surriscalda la superficie del mare, vi spinge nelle acque profonde dove la luce fatica a penetrare e il carico della pressione grava sempre di più. Non sembrano le condizioni migliori per iniziare la ricerca di Sé, eppure per voi lo sono. Laggiù tutto è silenzio. Il buio acuisce i sensi che odorano, toccano, assaporano. E, attraverso i sensi di prossimità, quelli che permettono il contatto diretto con ciò che incontrate, l’esperienza si fa più viva, più intensa, più coinvolgente. Ogni volta che toccate qualcosa, toccate voi stessi. Ogni volta che odorate qualcosa, odorate voi stessi. E se assaporate qualcosa, potete sentire anche il vostro sapore, per similitudine o per dissonanza. Ed ecco che, un pezzo alla volta, state ricostruendo il puzzle e potete accorgervi che l’immagine che si sta formando non è affatto quella che vi aspettavate. Urrà! Celebrate questa meravigliosa scoperta di un Voi che non siete Voi ma che contiene anche ciò che pensavate di Voi.


 




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