8 gen 2017

Oroscopo 2017 - Capricorno

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Quest’anno ho abbinato ad ogni segno un grado sabiano, con la relativa interpretazione di Dane Rudhyar. Lascio a voi il compito di un’ulteriore interpretazione, poiché la forza dei simboli sta in ciò che essi ci rimandano di noi stessi. Per cui, anche stavolta, vi lascio un esercizio. Fatevi ispirare dal grado sabiano abbinato al vostro segno e traducetelo in un messaggio personalizzato che porterete con voi, scritto su un foglietto.

23° UN SOLDATO DECORATO DUE VOLTE PER IL SUO CORAGGIO 
Le ricompense che la vita offre a coloro che non esitano a vivere in maniera totale. L'esaltazione del coraggio.

Persefone/Kore, figlia della dea dell’agricoltura, Demetra, era una giovane fanciulla, semplice e obbediente alla madre con cui viveva in un rapporto esclusivo, simbiotico, che non permetteva alla giovane di crescere. Un giorno venne rapita da Ade, Dio degli Inferi, che, innamorandosene, la portò nel suo regno. Demetra cercò la figlia disperatamente e quando scoprì che era stata rapita abbandonò il suo aspetto di dea e rese la terra sterile. Intervenne, allora, Zeus che per salvare il genere umano andò a riprendere Persefone. Una legge del Destino stabiliva però che chi avesse mangiato qualcosa negli Inferi non potesse farne ritorno. Perciò, quando Persefone è costretta a lasciare Ade, accetta i chicchi di melagrana che il suo sposo le offre. A quel punto Zeus stabilì che Persefone avrebbe trascorso un certo tempo sulla terra con la madre, periodo che coincide con l’inizio della primavera, e i restanti mesi come sposa di Ade e regina degli Inferi, permettendo all’inverno di tornare.

All’inizio del mito, Persefone non ha ancora un nome. È semplicemente Kore, che vuol dire “fanciulla”, ed è completamente dipendente dalla madre. Esse sono l’una nell’altra, in un tenero rapporto simbiotico, in una dimensione psicologica fusionale. La figlia deve separarsi per poter crescere. Rapita da Ade, la fanciulla, spaventata e piangente, deve confrontarsi con le creature paurose che dimorano nel Regno oscuro. Benché la prima esperienza di Persefone negli Inferi sia dunque quella di vittima, in un secondo tempo ella ne diviene regina. Questo aspetto del mito si sviluppa come risultato dell’esperienza e della maturazione. In seguito al rapimento, infatti, Kore contatta gli dèi e le Ombre che dimorano nel Regno, trova il tesoro di cui la dipendenza l'aveva privata e, lontana dalla madre, comprende l’oscurità, riconosce il suo valore e scopre il suo nome divenendo Persefone, Regina degli Inferi e, soprattutto, padrona di sé. E’ per questo che, costretta da Zeus a lasciare gli Inferi, accetta, volontariamente, di mangiare la melagrana; perché sa che lì, nel Regno oscuro, è Regina e padrona di se stessa.

Simbolicamente, il mondo degli Inferi rappresenta gli strati più profondi della psiche, il luogo dove giacciono sepolti ricordi, sentimenti, modelli e istinti ma soprattutto tesori preziosi. Le Ombre sono le parti di noi che abbiamo negato, respinto nel buio. Sono il tesoro che Ade preserva, perché noi lo si possa recuperare e divenire, come Persefone, sovrani e padroni di noi stessi. L’archetipo di Persefone è una qualità che noi tutti dovremmo coltivare. Ade simboleggia il misterioso mondo interiore ricco di risorse. E’ naturale che nella fase del rapimento prevalga la paura. L’incontro con l’ignoto è un’esperienza delicata. Tuttavia, accettare l’incontro, integrare l’istinto significa recuperare la capacità di essere attivi, intraprendenti, forti, maturi, coraggiosi e indipendenti, ma anche di sapersi dare dei limiti, saper circoscrivere e saper scegliere. Vuol dire affermare e difendere il proprio mondo interiore e il proprio modo di essere, con convinzione ma anche con delicatezza. Si tratta di imparare a rispettare sé stessi e la propria complessità, che è fatta di bello e brutto, bene e male, forza e debolezza.

Il viaggio nel regno negli inferi non si presenta certamente piacevole, è doloroso e spaventoso. E' il momento in cui l'esistenza sembra obbligarci ad entrare in contatto con la nostra oscurità, con ciò che abbiamo celato e represso: paure, blocchi, bisogni profondi e antichi. E' il momento in cui non possiamo più nasconderci a noi stessi e dobbiamo toglierci la maschera. Discendere nel regno di Ade significa entrare in contatto con quelle forze invisibili che giacciono nel profondo, forze che possono spaventare ma che è necessario accogliere e padroneggiare. E' infatti nel regno di Ade che la giovane Kore diviene Persefone, non più semplice fanciulla ma donna, differenziata dalla madre, Regina e capace di attingere all'invisibile ricchezza del suo regno.

Una volta che si è scesi nelle profondità di sé stessi, non si ha più timore di farvi ritorno, perché siamo diventati più forti, più coraggiosi e capaci di mediare fra gli opposti. L’incontro con Ade è un momento di trasformazione che nella vita spesso si manifesta attraverso un periodo di crisi. Il concetto di crisi fa riferimento a un termine medico greco che indica un punto decisivo di svolta durante una malattia. In ambito psicologico si riferisce a un momento della vita caratterizzato dalla rottura dell’equilibrio precedentemente acquisito e dalla necessità di trasformare gli schemi consueti di comportamento, non più adeguati alla situazione presente. Socialmente, il concetto di crisi è rivestito da un alone di negatività, considerato come qualcosa da evitare e sicuramente da temere. La crisi ha invece una posizione intermedia, particolarmente interessante. Dal vuoto, dalla sensazione di mancanza di senso, di scopo, dalla sensazione di inutilità delle proprie azioni, nasce il germoglio di una nuova lettura della realtà, più aderente ad essa e alla propria natura. Il germoglio cresce, portando con sé un ampliamento della personalità e della visione del mondo. 

La capacità di comprendere sé stessi, i propri desideri, i propri limiti, le proprie debolezze e di prendersi la responsabilità anche dei propri lati oscuri, da un lato, e la capacità di stabilire i confini e vedere la realtà per quello che è, dall’altro, sono i presupposti necessari al raggiungimento della completezza. La via della liberazione dalla sofferenza, comincia nel momento in cui riconosciamo che quella crisi, quell’evento doloroso, può diventare un importante punto di svolta, perché solo imparando a conoscere le nostre tenebre possiamo diventare veramente adulti e padroni di noi stessi.

Cari Capricorno, siete stati rapiti e liberati. Ora potete tornare al vostro regno come Re e Regine. Trovate il vostro nome. Questo può essere l’anno del vostro battesimo. Dipende da voi, dovete scegliere se mangiare i chicchi di melograno oppure no. Per quel che mi riguarda, siete soldati decorati due volte. Emblema viventi del coraggio.

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