Clicca per leggere l'introduzione all'oroscopo annuale 2019: Perché le fiabe?
«Ogni fiaba è uno specchio magico
che riflette alcuni aspetti
del nostro mondo interiore,
e i passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno Bettelheim
Il
principe ranocchio (o Enrico di ferro) dei
fratelli Grimm

La storia del
bacio però è una manipolazione del racconto, un cambiamento successivo. Nella
versione originale il bacio non viene mai dato, ma la principessa stufa delle
pretese del rospo, lo scaraventa contro un muro. Narra la fiaba: “Allora la
principessa andò in collera, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro
la parete: - Adesso starai zitto, brutto ranocchio! Ma quando cadde a terra,
non era più un ranocchio: era un principe dai begli occhi ridenti". La
fiaba si conclude poi con un finale a sorpresa in cui, il mattino seguente, un
giovane servo del principe, Enrico di ferro, saputo della fine
dell’incantesimo, torna a prenderlo. Il fedele suddito, afflitto dalla perdita
del padrone, si era fatto mettere tre cerchi di ferro intorno al cuore,
affinché non gli scoppiasse dall'angoscia e, sulla strada del ritorno, ora che
il suo padrone è libero, i tre cerchi saltano via.
La fiaba comincia con ‘quando desiderare serviva ancora a qualcosa…’
inquadrando molto bene il desiderio di ogni essere umano: regnare, avere un
potere. E’ necessario però appurare se questo potere si intenda su se stessi o
sugli altri. La fiaba ci fornisce un indizio quando segnala, vicino al
castello, la presenza di un bosco fitto e oscuro (tenebroso in verità) simbolo
della nostra dimensione psichica altrettanto oscura e sconosciuta. Dunque,
possiamo ipotizzare che questo ‘quando desiderare serviva ancora a qualcosa’ si
riferisca alla dimensione psichica e spirituale, e ci segnali la necessità di
raggiungere il potere di regnare su noi stessi, tramite un viaggio di
consapevolezza che passa attraverso una perdita, una scelta, una promessa fatta
e non mantenuta, e una ricerca di identità.
Cari Cancro, prima o poi nella vita
tutti noi ci smarriamo, perdiamo la nostra palla. Ci ritroviamo in un vuoto di
senso incastrati in una vita estranea alla nostra vera natura. Ma quand’è che
ciò avviene? Quando, come la principessa, agiamo distrattamente irretiti dalla
noia, dall’abitudine, dalla paura. Ecco che allora la nostra palla dorata, il
nostro tesoro prezioso finisce da qualche parte, in un posto a noi
inaccessibile. La distrazione, la mancanza di impegno, la sofferenza, ci
conducono alla soglia del disinteresse e dell’apatia per sfociare,
tragicamente, nella rassegnazione. E’ facile a quel punto ritrovarsi in una
vita ingannevole in cui tutto sembra normale, e di fatto lo è, tranne il
particolare che siamo stati privati della nostra linfa vitale. Non c’è
nutrimento. L’inganno però non può durare per sempre e prima o dopo si presenta
una tentazione. Qualcuno (o qualcosa, la vita di solito) ci propone un patto,
mettendoci fatalmente e ferocemente di fronte alla nostra integrità: cos’è più
importante per te, quello che sei o quello che vuoi avere?
È in quel momento che si corre il
rischio di stringere accordi che non si potranno mantenere; a volte con gli
altri, deludendo ogni promessa di fedeltà, altre volte con se stessi ed è
questo il pericolo più grande. Quando inganniamo noi stessi però non ce la
caviamo facilmente e il nostro saggio Sé superiore (il rospo) si farà sempre
vivo. Se infatti è possibile tradire se stessi, è di fatto impossibile uscirne
indenni. Quando ci ostiniamo ad illuderci, il nostro vero Sé viene a galla,
trova il modo di giungere al castello e reclama la nostra attenzione.
È interessante, però, scoprire che
l’incantesimo si spezza non con un bacio ma con un atto di collera: è la rabbia
che rivela la vera natura del ranocchio. Ed è strano che egli non ne sia
sconvolto, anzi, ha “occhi ridenti”. Ma d’altronde, come spiegherà alla
principessa, solo così poteva essere salvato e nessuno tranne lei poteva farlo.
Cari Cancro, il 2019 vi ricorda che voi
siete gli unici a poter cambiare le cose. Nessuno, tranne voi, può fare il
miracolo. È passato il tempo dell’attesa, della speranza. Questa è la vostra
storia, ciò significa che voi siete l’eroe della fiaba, e come tutte le fiabe
che si rispettino, il protagonista deve uscirne vittorioso. Vittorioso
significa trasformato. Ciascuno di noi nasce principe o principessa, ossia con
la possibilità di esprimere pienamente le proprie potenzialità, ma col tempo ce
ne dimentichiamo. Voi avete il compito di diventare re e regine, di liberare il
ranocchio dall’incanto manifestando la vostra vera natura, pur scaraventandolo
sulla parete, se necessario. Avete l’opportunità di ribellarvi all’intralcio,
l’ostacolo, l’ingombro, sia esso di origine esterna che interna. E sarà saggio
riconoscere che il più delle volte il vero impedimento ce lo portiamo dentro
come zavorre invisibili. Ascoltate il rospo che vi sprona a mantenere la
promessa, a non tradire la vostra anima, a trasformarvi, attraverso un atto di
ribellione, nel principe dai begli occhi
ridenti. Allora, e solo allora, i cerchi sul cuore potranno sparire.
Clicca qui per leggere la solita ma indispensabile premessa agli oroscopi annuali.
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