2 gen 2019

Oroscopo 2019 - Cancro



«Ogni fiaba è uno specchio magico
che riflette alcuni aspetti
del nostro mondo interiore,
e i passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno Bettelheim


Il principe ranocchio (o Enrico di ferro) dei fratelli Grimm

"Nei tempi antichi, quando desiderare serviva ancora a qualcosa, c'era un re. Vicino al castello del re c'era un grande bosco tenebroso…" così inizia la fiaba che narra dell'incontro tra una principessa e un ranocchio fatato, che sbuca fuori da una sorgente in cui era caduta una palla d'oro con cui la principessa stava giocando. Il ranocchio accetta di aiutare la ragazza, recuperando la palla, in cambio della promessa di costei di diventare sua amica e tenerlo con sé. La principessa accetta lo scambio ma, riavuta la palla, ritratta la promessa, lasciando da solo il povero ranocchio. Una volta a casa, tuttavia, sente un gracidare fuori dal castello: altri non è che il ranocchio venuto a chiederle di tenere fede al patto. Il Re, quindi, esorta la figlia a mantenere la promessa, nonostante il suo ribrezzo. Nella versione più nota della fiaba, alla fine del racconto, la principessa, vedendo il ranocchio piangere ferito dal suo rifiuto, lo bacia, rompendo così un incantesimo. Il ranocchio si trasforma in un bel principe, e tutti vissero felici e contenti. (Se volete leggere la fiaba per intero: Il principe ranocchio)

La storia del bacio però è una manipolazione del racconto, un cambiamento successivo. Nella versione originale il bacio non viene mai dato, ma la principessa stufa delle pretese del rospo, lo scaraventa contro un muro. Narra la fiaba: “Allora la principessa andò in collera, lo prese e lo gettò con tutte le sue forze contro la parete: - Adesso starai zitto, brutto ranocchio! Ma quando cadde a terra, non era più un ranocchio: era un principe dai begli occhi ridenti". La fiaba si conclude poi con un finale a sorpresa in cui, il mattino seguente, un giovane servo del principe, Enrico di ferro, saputo della fine dell’incantesimo, torna a prenderlo. Il fedele suddito, afflitto dalla perdita del padrone, si era fatto mettere tre cerchi di ferro intorno al cuore, affinché non gli scoppiasse dall'angoscia e, sulla strada del ritorno, ora che il suo padrone è libero, i tre cerchi saltano via.

La fiaba comincia con ‘quando desiderare serviva ancora a qualcosa…’ inquadrando molto bene il desiderio di ogni essere umano: regnare, avere un potere. E’ necessario però appurare se questo potere si intenda su se stessi o sugli altri. La fiaba ci fornisce un indizio quando segnala, vicino al castello, la presenza di un bosco fitto e oscuro (tenebroso in verità) simbolo della nostra dimensione psichica altrettanto oscura e sconosciuta. Dunque, possiamo ipotizzare che questo ‘quando desiderare serviva ancora a qualcosa’ si riferisca alla dimensione psichica e spirituale, e ci segnali la necessità di raggiungere il potere di regnare su noi stessi, tramite un viaggio di consapevolezza che passa attraverso una perdita, una scelta, una promessa fatta e non mantenuta, e una ricerca di identità.

Cari Cancro, prima o poi nella vita tutti noi ci smarriamo, perdiamo la nostra palla. Ci ritroviamo in un vuoto di senso incastrati in una vita estranea alla nostra vera natura. Ma quand’è che ciò avviene? Quando, come la principessa, agiamo distrattamente irretiti dalla noia, dall’abitudine, dalla paura. Ecco che allora la nostra palla dorata, il nostro tesoro prezioso finisce da qualche parte, in un posto a noi inaccessibile. La distrazione, la mancanza di impegno, la sofferenza, ci conducono alla soglia del disinteresse e dell’apatia per sfociare, tragicamente, nella rassegnazione. E’ facile a quel punto ritrovarsi in una vita ingannevole in cui tutto sembra normale, e di fatto lo è, tranne il particolare che siamo stati privati della nostra linfa vitale. Non c’è nutrimento. L’inganno però non può durare per sempre e prima o dopo si presenta una tentazione. Qualcuno (o qualcosa, la vita di solito) ci propone un patto, mettendoci fatalmente e ferocemente di fronte alla nostra integrità: cos’è più importante per te, quello che sei o quello che vuoi avere?

È in quel momento che si corre il rischio di stringere accordi che non si potranno mantenere; a volte con gli altri, deludendo ogni promessa di fedeltà, altre volte con se stessi ed è questo il pericolo più grande. Quando inganniamo noi stessi però non ce la caviamo facilmente e il nostro saggio Sé superiore (il rospo) si farà sempre vivo. Se infatti è possibile tradire se stessi, è di fatto impossibile uscirne indenni. Quando ci ostiniamo ad illuderci, il nostro vero Sé viene a galla, trova il modo di giungere al castello e reclama la nostra attenzione.

È interessante, però, scoprire che l’incantesimo si spezza non con un bacio ma con un atto di collera: è la rabbia che rivela la vera natura del ranocchio. Ed è strano che egli non ne sia sconvolto, anzi, ha “occhi ridenti”. Ma d’altronde, come spiegherà alla principessa, solo così poteva essere salvato e nessuno tranne lei poteva farlo.

Cari Cancro, il 2019 vi ricorda che voi siete gli unici a poter cambiare le cose. Nessuno, tranne voi, può fare il miracolo. È passato il tempo dell’attesa, della speranza. Questa è la vostra storia, ciò significa che voi siete l’eroe della fiaba, e come tutte le fiabe che si rispettino, il protagonista deve uscirne vittorioso. Vittorioso significa trasformato. Ciascuno di noi nasce principe o principessa, ossia con la possibilità di esprimere pienamente le proprie potenzialità, ma col tempo ce ne dimentichiamo. Voi avete il compito di diventare re e regine, di liberare il ranocchio dall’incanto manifestando la vostra vera natura, pur scaraventandolo sulla parete, se necessario. Avete l’opportunità di ribellarvi all’intralcio, l’ostacolo, l’ingombro, sia esso di origine esterna che interna. E sarà saggio riconoscere che il più delle volte il vero impedimento ce lo portiamo dentro come zavorre invisibili. Ascoltate il rospo che vi sprona a mantenere la promessa, a non tradire la vostra anima, a trasformarvi, attraverso un atto di ribellione, nel principe dai begli occhi ridenti. Allora, e solo allora, i cerchi sul cuore potranno sparire.

Clicca qui per leggere la solita ma indispensabile premessa agli oroscopi annuali.

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