2 gen 2019

Oroscopo 2019 - Gemelli



«Ogni fiaba è uno specchio magico
che riflette alcuni aspetti
del nostro mondo interiore,
e i passi necessari per la nostra evoluzione
 dall’immaturità alla maturità.»
Bruno Bettelheim

Le tre piume dei fratelli Grimm

“C’era un re che aveva tre figli: due intelligenti e avveduti, mentre il terzo, che parlava poco, lo chiamavano il Grullo. Non sapendo a quale figlio lasciare il regno, il re li sottopose ad una prova: "Andate, colui che mi porterà il tappeto più sottile diventerà re dopo la mia morte." Affinché non litigassero fra di loro, li condusse davanti al castello, e soffiando fece volare in aria tre piume dicendo: "Dovete seguire il loro volo." Una piuma volò verso oriente, l'altra verso occidente, mentre la terza non arrivò molto lontano, e cadde a terra ben presto. Così un fratello andò a destra, l'altro se ne andò a sinistra mentre il Grullo fu deriso perché dovette fermarsi poco distante. Il Grullo si mise a sedere tutto triste quando d'un tratto scorse una botola proprio accanto alla piuma. L'aprì e discese una scala arrivando davanti a una porta. Qui trovò un rospo che lo aiutò consegnandogli tutti gli oggetti delle prove richieste dal padre mentre i due fratelli, che credevano che il minore fosse tanto sciocco da non essere in grado di trovare nulla, affrontarono la sfida dicendo "Perché‚ darsi la pena di cercare tanto!" e portando a casa la prima cosa trovata. È così che il Grullo ottenne il trono regnando a lungo e saggiamente.” (Se volete leggere la fiaba per intero: Le tre piume)

Nella nostra storia il figlio minore rimane apparentemente fermo sullo stesso luogo; in realtà il suo viaggio inizia dentro se stesso, in una grotta (l’inconscio) all’interno della terra. I fratelli maggiori invece si allontanano da se stessi e, distraendosi dal loro intimo, non si impegnano a sufficienza a cercare ciò che viene loro richiesto. Il comportamento superficiale dei due fratelli è contrapposto all’esplorazione sotterranea e profonda del nostro Grullo che si risolverà in una sconfitta per i primi e in una vittoria per il secondo.

Cari Gemelli, la parola chiave di quest’anno per voi è vedere; vedere qualcosa che non avevate ancora visto. E questo vedere inizia da un viaggio dentro la terra, all’interno di voi stessi. La vista, infatti, può attivarsi solo nel buio, scendendo nella grotta, che è l’inizio del cammino dentro di voi. Se, come i fratelli maggiori, vi allontanerete dal vostro intimo, impegnandovi solo superficialmente nella vostra ricerca, non otterrete nulla. Solo esplorando in profondità, come il figlio minore considerato stupido, troverete oggetti preziosi e di rara bellezza.

In questa fiaba non è l’astuzia a prevalere quanto, piuttosto, il destino. Le piume ci dicono che non è sempre l’intelligenza la nostra arma migliore ma bisogna anche sapersi affidare agli eventi. Lasciar fare alla sorte, e scendere nel proprio inconscio, sono la strada per giungere all’evoluzione di sé e al compimento del proprio destino. Ne Il mondo incantato, Bruno Bettelheim scrive che l’eroe de Le Tre piume, benché considerato stupido, risulta vittorioso poiché familiarizza con l’inconscio e ne sfrutta i poteri e le risorse, mentre i fratelli, che si affidano solo all’intelligenza, rimangono fissati alla superficie delle cose comportandosi di fatto da veri stupidi.

Il loro comportamento suggerisce che essere separati dal nostro inconscio porta fuori strada, allontanandoci dalla saggezza. Quando ci scolleghiamo dalla profondità interiore, sottovalutando le esperienze fatte e la possibilità di apprendere da esse, ci destiniamo a ripetere sempre gli stessi errori, come i fratelli del Grullo che non una, non due ma ben tre volte, sottovalutano le capacità del fratello perdendo tutte le prove.

Dunque cari Gemelli, non commettete gli stessi errori, imparate dal passato, sintetizzate le esperienze e fatene un bagaglio prezioso che vi conduca su sentieri nuovi e proficui. Aguzzate la vista, siate chirurgici nell’analisi ma sappiate, altresì, aprirvi agli eventi, accogliere le coincidenze come segnali che la vita, forse, vi sta indicando qualcosa. Non affidate tutto all’intelligenza, apritevi al mistero di una botola nel terreno e di una piuma che non vola tanto lontano. Giacché non sempre è necessario allontanarsi per trovare un tesoro, dato che esso, nel bene e nel male, è sepolto dentro di voi e che voi restiate fermi o vi muoviate, ve lo portate sempre appresso. Ogni cosa però, compresi i tesori, prende vita e acquista valore solo se siamo capaci di vederla. Perché vedere significa appurare che qualcosa esiste, prenderne coscienza, portarla dalla grotta in superficie e consegnarla al re. E solo allora egli potrà affidarvi il suo regno.

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