Clicca per leggere l'introduzione all'oroscopo annuale 2019: Perché le fiabe?
«Ogni fiaba è uno specchio magico
che
riflette alcuni aspetti
del
nostro mondo interiore,
e i
passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno
Bettelheim
Le
tre piume
dei fratelli Grimm
“C’era
un re che aveva tre figli: due intelligenti e avveduti, mentre il terzo, che
parlava poco, lo chiamavano il Grullo. Non sapendo a quale figlio lasciare il
regno, il re li sottopose ad una prova: "Andate, colui che mi porterà il
tappeto più sottile diventerà re dopo la mia morte." Affinché non
litigassero fra di loro, li condusse davanti al castello, e soffiando fece
volare in aria tre piume dicendo: "Dovete seguire il loro volo." Una
piuma volò verso oriente, l'altra verso occidente, mentre la terza non arrivò
molto lontano, e cadde a terra ben presto. Così un fratello andò a destra,
l'altro se ne andò a sinistra mentre il Grullo fu deriso perché dovette
fermarsi poco distante. Il Grullo si mise a sedere tutto triste quando d'un
tratto scorse una botola proprio accanto alla piuma. L'aprì e discese una scala
arrivando davanti a una porta. Qui trovò un rospo che lo aiutò consegnandogli
tutti gli oggetti delle prove richieste dal padre mentre i due fratelli, che
credevano che il minore fosse tanto sciocco da non essere in grado di trovare
nulla, affrontarono la sfida dicendo "Perché‚ darsi la pena di cercare
tanto!" e portando a casa la prima cosa trovata. È così che il Grullo
ottenne il trono regnando a lungo e saggiamente.” (Se volete leggere la fiaba
per intero: Le tre piume)
Nella nostra storia il figlio minore
rimane apparentemente fermo sullo stesso luogo; in realtà il suo viaggio inizia
dentro se stesso, in una grotta (l’inconscio) all’interno della terra. I
fratelli maggiori invece si allontanano da se stessi e, distraendosi dal loro
intimo, non si impegnano a sufficienza a cercare ciò che viene loro richiesto.
Il comportamento superficiale dei due fratelli è contrapposto all’esplorazione
sotterranea e profonda del nostro Grullo che si risolverà in una sconfitta per
i primi e in una vittoria per il secondo.
Cari Gemelli, la parola chiave di
quest’anno per voi è vedere; vedere
qualcosa che non avevate ancora visto. E questo vedere inizia da un viaggio
dentro la terra, all’interno di voi stessi. La vista, infatti, può attivarsi
solo nel buio, scendendo nella grotta, che è l’inizio del cammino dentro di
voi. Se, come i fratelli maggiori, vi allontanerete dal vostro intimo,
impegnandovi solo superficialmente nella vostra ricerca, non otterrete nulla.
Solo esplorando in profondità, come il figlio minore considerato stupido,
troverete oggetti preziosi e di rara bellezza.
In questa fiaba non è l’astuzia a
prevalere quanto, piuttosto, il destino. Le piume ci dicono che non è sempre
l’intelligenza la nostra arma migliore ma bisogna anche sapersi affidare agli
eventi. Lasciar fare alla sorte, e scendere nel proprio inconscio, sono la
strada per giungere all’evoluzione di sé e al compimento del proprio destino.
Ne Il mondo incantato, Bruno
Bettelheim scrive che l’eroe de Le Tre
piume, benché considerato stupido, risulta vittorioso poiché familiarizza
con l’inconscio e ne sfrutta i poteri e le risorse, mentre i fratelli, che si
affidano solo all’intelligenza, rimangono fissati alla superficie delle cose
comportandosi di fatto da veri stupidi.
Il loro comportamento suggerisce che
essere separati dal nostro inconscio porta fuori strada, allontanandoci dalla
saggezza. Quando ci scolleghiamo dalla profondità interiore, sottovalutando le
esperienze fatte e la possibilità di apprendere da esse, ci destiniamo a
ripetere sempre gli stessi errori, come i fratelli del Grullo che non una, non
due ma ben tre volte, sottovalutano le capacità del fratello perdendo tutte le
prove.
Dunque cari Gemelli, non commettete gli
stessi errori, imparate dal passato, sintetizzate le esperienze e fatene un
bagaglio prezioso che vi conduca su sentieri nuovi e proficui. Aguzzate la
vista, siate chirurgici nell’analisi ma sappiate, altresì, aprirvi agli eventi,
accogliere le coincidenze come segnali che la vita, forse, vi sta indicando
qualcosa. Non affidate tutto all’intelligenza, apritevi al mistero di una
botola nel terreno e di una piuma che non vola tanto lontano. Giacché non
sempre è necessario allontanarsi per trovare un tesoro, dato che esso, nel bene
e nel male, è sepolto dentro di voi e che voi restiate fermi o vi muoviate, ve
lo portate sempre appresso. Ogni cosa però, compresi i tesori, prende vita e
acquista valore solo se siamo capaci di vederla. Perché vedere significa
appurare che qualcosa esiste, prenderne coscienza, portarla dalla grotta in
superficie e consegnarla al re. E solo allora egli potrà affidarvi il suo
regno.
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