Clicca per leggere l'introduzione all'oroscopo annuale 2019: Perché le fiabe?
«Ogni fiaba è uno specchio magico
che
riflette alcuni aspetti
del
nostro mondo interiore,
e i
passi necessari per la nostra evoluzione
dall’immaturità alla maturità.»
Bruno
Bettelheim
I
musicanti di Brema, dei fratelli Grimm

Ciò che emerge immediatamente da questa
fiaba è la capacità di non abbattersi di fronte alle difficoltà e di trovare
soluzioni creative alle sfide. I nostri musicanti non si arrendono al loro
destino, ma decidono di ribellarsi realizzando di fatto un nuovo finale per la
loro storia. Ingrediente essenziale alla riuscita del piano è la collaborazione
dei quattro protagonisti che, seppur diversi, uniscono le loro forze per un
fine comune. Ciascuno di loro mette a disposizione le proprie capacità
contribuendo alla vittoria. Nessuno, infatti, da solo, avrebbe potuto far
fuggire i briganti ed è grazie alla partecipazione di tutti che riescono ad
ottenere ciò che desiderano. Abbiamo, dunque, una prima lettura della fiaba che
ci parla della capacità di ribellarsi, e del potere della cooperazione ma,
soprattutto, dell’importanza della creatività. Tuttavia molto interessanti sono
anche le emozioni che gli animali sentono: l’indignazione di essere messi da
parte e svalutati, la forza di non perdersi d’animo e il coraggio per affrontare
i banditi. Non ultimo però, c’è un aspetto fondamentale della fiaba che occorre
sottolineare: in realtà i musicanti di Brema non raggiungeranno mai Brema, ma
questo non è più importante. La vera conquista infatti, si esplica nell’essere
riusciti a riscattarsi e aver ottenuto ciò che desiderano, sentirsi
gratificati.
Cari Vergine, tutti, prima o dopo,
accettiamo situazioni che ci concedono poco margine di scelta e diamo il passo
a una situazione psichica priva di intraprendenza, lasciandoci guidare dalla
parte di noi legata alla stanchezza emotiva e al senso di inadeguatezza o di
inutilità. Così facendo perdiamo il contatto con la nostra parte più viva,
quella creativa, che vuole emergere e corriamo un rischio gravissimo:
invecchiare precocemente, perdere la nostra vitalità. E’ dunque fondamentale,
come il nostro asino, rendersi conto del pericolo che si sta correndo e
prendere una decisione. Avere un obiettivo, percepire e contattare i propri
bisogni e i propri desideri è il primo, indispensabile, passo per attivare
l’energia necessaria a soddisfare i primi e realizzare i secondi.
Quest’anno, vi invito dunque a entrare nel bosco, ossia nella parte più
profonda e inconscia di voi, per appropriavi della casa, che altro non è che il
vostro Sé più autentico. Ma per depositare il seme che possa germogliare non
sarà sufficiente inoltrarvi nel bosco, dovrete anche affrontare e allontanare i
briganti, ossia tutte quelle situazioni, esterne e interne, che vi derubano
della vostra essenza e della possibilità di emergere pienamente.
Il più delle volte individuiamo gli
ostacoli al di fuori, attribuendo colpe a chiunque tranne che a noi stessi.
Tuttavia, io vi dico che per quante situazioni complicate noi si possa
incontrare, il più grande ostacolo è sempre dentro di noi: può trattarsi della
nostra incapacità di accorgerci di un pericolo, o di ammettere che stiamo
correndo un rischio (il padrone vuole sbarazzarsi dell’asino); della mancanza
di coraggio di allontanarci da una situazione; del nostro rifiuto a prenderci
cura delle emozioni spiacevoli, la rabbia o il senso di sconfitta, che hanno il
compito di allertarci quando qualcosa non va. A volte si tratta di negare le
nostre aspirazioni (andare a Brema per unirsi alla banda), ma anche, dell’incapacità
di riconoscere i veri alleati e di accettare il loro aiuto. Può essere
l’ostinazione a non vedere le nature diverse che ci abitano (cane, gatto, gallo
e asino), perché ammetterle sconvolgerebbe quella parvenza d’ordine cui siamo
aggrappati, oppure continuare a ignorare il potenziale che quegli aspetti
rinnegati di noi, potrebbero restituirci. Infine, il più subdolo fra tutti: non
concederci di cambiare piano; tradurre il cambio di rotta come un fallimento,
perdendone il vero significato. Perché, arroccati come siamo nella nostra
presunzione di sapere cosa è meglio, sentiamo di dovere, costi quel che costi,
raggiungere l’obiettivo iniziale anche quando questo, nel frattempo, ha perso
il suo significato, incapaci di capire che se la perseveranza è un qualità,
l’ostinazione è un difetto e la miopia, che ci impedisce di vedere che le cose
sono cambiate, una disgrazia.
Quando tutto appare immutabile è facile
scoraggiarsi e perdere la voglia di combattere; ciò conduce alla rassegnazione.
La rassegnazione è spesso confusa con l’accettazione sebbene i due termini
abbiano accezioni profondamente diverse. La rassegnazione infatti ha una
valenza passiva, in cui io subisco il mio destino, pervaso da un senso di
impotenza. Nell’accettazione invece c’è un abbrivio, un impulso iniziale che va
gradualmente aumentando man mano che io, preso atto della situazione e
accettato che non posso cambiarla, mi adopro per trovare una soluzione
alternativa. Allora, come i Musicanti di Brema, io vi invito a trasformare la
rassegnazione in accettazione, accettazione innanzitutto di voi stessi e dei
vostri limiti, affinché questo possa condurvi ad accogliere anche gli eventi
che non potete controllare.
Perché tutto ciò sia possibile però,
sarà necessario un lavoro di concerto tra l’asino, il cane, il gatto e il
gallo, ossia tra le diverse parti di voi che dovranno essere accettate e
integrate affinché possano collaborare. Allora l’Asino, simbolo della
stupidità, vi mette di fronte al valore dell’incoerenza e delle contraddizioni,
attraverso la dicotomia saggezza/ignoranza, che vi dimostra che nulla è
scontato. Il cane vi ricorda la fedeltà verso voi stessi; il gatto ammonisce
sul rischio di trascurare l’istinto mentre il gallo, col suo canto, vi invita
al risveglio e alla rinascita.
Ciò vi permetterà di connettervi con la
vostra dimensione creativa profonda e ritrovare la fiducia in voi stessi
restituendovi la libertà di cambiare idea, di essere diversi dal solito, senza
che questo significhi tradire la vostra natura né tanto meno le vostre
aspettative. E, soprattutto, guardare il mondo con occhi diversi, gli occhi di
chi non teme più che le cose vadano per il verso sbagliato perché, come vanno
vanno, avrete sempre una scelta.
Clicca qui per leggere la solita ma indispensabile premessa agli oroscopi annuali.
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