31 dic 2024

Acquario - oroscopo 2025


 

A voi, Acquario, dedico la quinta fatica di Ercole, 

L’Uccisione del Leone di Nemea.



In questa fatica Ercole deve liberare Nemea da un terribile leone che devasta la città. In attesa della sua prova, il nostro Eroe si domanda, nel profondo del suo cuore: “Cosa faccio qui?” Gli risponde il Maestro: “Un appello di profonda angoscia è risuonato. Le tue orecchie esterne non hanno risposto al richiamo, ma il tuo orecchio interiore ne conosce bene la necessità, perché ha udito una voce, anzi, molte voci che ti parlano del bisogno e ti spronano ad avventurarti. Il popolo di Nemea cerca il tuo aiuto. (…) Và, cerca il leone che devasta la terra. La gente di questa terra devastata vive silenziosamente dietro porte sbarrate. Non si arrischia ad uscire. Il leone si aggira furtivo e ghermisce tutti coloro che incontra sul suo cammino.” Ercole, udito ciò, lascia cadere la pesante armatura, trattenendo solo la clava. “Tutta questa bella raccolta d’armi mi appesantisce, ritarda la mia sveltezza ed ostacola la mia partenza per la Via. Con questa clava e con cuore intrepido, andrò per la mia via a cercare il leone. Il popolo di Nemea sta nascosto dietro le porte chiuse, saluta Ercole con gioia, ma poi esprime perplessità vedendo che viaggia senza armi e con scarsa conoscenza delle abitudini del leone. “Dove sono le tue armi, o Ercole? Non hai tu paura? Perché cerchi il leone senza difesa? Il leone è forte e feroce e numerosi sono quelli che ha divorato. Perché correre tale rischio?” Ma senza rispondere, Ercole continua la sua ricerca, cercando le orme del leone e seguendone il ruggito, senza paura e tuttavia spaventato, solo e tuttavia non solo, perché sulla pista che segue altri lo accompagnano con speranza, sebbene tremanti di paura. Per giorni e notti cerca, ascoltando il ruggito del leone.

Ad un tratto scorge il Leone che, vedendolo Ercole, ruggisce. Ercole rimane fermo e afferra il suo arco e scocca una freccia che cade a terra senza ferirlo. Il leone, inferocito, avanza verso di lui. Gettando l’arco a terra, Ercole gli corre incontro gridando e il leone, sbalordito da tanta prodezza, fugge. E, mentre Ercole avanzava, il leone scompare. Ercole si ferma e resta in silenzio. Cerca da tutte le parti, e improvvisamente si trova presso un antro da cui proviene un poderoso ruggito. Entra nella caverna, l’attraversa tutta, ed esce alla luce del giorno da un’altra uscita, senza trovare il leone. Fermandosi, ode il leone dietro di lui, non davanti. “Che cosa devo fare?” si chiede Ercole. “Questa caverna ha due aperture; quando entro da una parte il leone esce dietro di me. Cosa devo fare?” Mentre si guarda intorno, scorge alcune cataste di legno e pali. Spingendoli e trascinandoli blocca i due lati della caverna chiudendosi nell’antro assieme al feroce leone. Poi si volta e lo affronta. Afferra il leone con le mani tenendolo stretto e soffocandolo. Il fiato della belva investe il suo viso, ma egli continua a stringergli la gola, fino a strozzarlo. Il ruggito d’odio e di paura si fa sempre più flebile, ma Ercole mantiene la stretta. E così uccide il leone con le sue mani, senza armi; lo scuoia e ne mostra la pelle alla gente fuori dalla caverna. “Il leone è morto”. Il popolo è libero. Non vi è più paura.’’ E dalla Camera del Consiglio giunse una voce: LO SO. L’impresa è compiuta.

Cari Acquario, il 2025 è l’anno in cui potete uccidere il Leone, ossia affrontare la vostra paura primaria. Come ci mostra il mito, la paura va affrontata a mani nude, e va stanata perché inizialmente non è facile individuarla. La paura è figlia della personalità che è una parte fondamentale di ciò che siamo. Ma la personalità, quando non è domata ed è libera di scorrazzare, come il Leone di Nemea, può essere molto pericolosa. La personalità indomata è rumorosa, ruggisce e – ruggendo – ottiene sudditanza. Eppure, il mito ci mostra che, quando Ercole invece di indietreggiare va incontro al leone, questo scappa e si nasconde tanto che Ercole fa fatica a trovarlo. Il Leone è temibile e spaventoso ma non ha alcuna intenzione di farsi trovare da Ercole perché, badate bene, lui fa razzia solo degli uomini che non lo cercano; se un uomo lo cerca, lui si nasconde. Come il Leone, la paura è molto più forte quando la ignoriamo, ma se entriamo nella caverna e abbiamo il coraggio di affrontarla, essa si indebolisce. Ora, tutti abbiamo paura, e di tante cose diverse. E, sia chiaro, non c’è nulla di male nella paura che, come tutte le emozioni, ha una funzione molto specifica. Il problema si pone quando la paura, invece di essere una semplice emozione che viene, ci dà un messaggio e passa, diventa uno stato d’essere, un tiranno. Sono moltissime le persone che vivono nella paura, come fosse la regione di una mappa dove hanno preso la residenza. E da lì, non si muovono. Non è importante quale sia la paura, perché per lo più è la paura nei confronti della vita stessa, del futuro: le preoccupazioni per cosa accadrà o non accadrà, se ce la faremo oppure no. La nostra personalità ha paura di tutto, tanto del fallimento quanto del successo, perché fondamentalmente ha paura di perdere il controllo e, con questo, ci padroneggia.

La personalità non comprende che muoversi nella direzione del proprio destino significa percorrere una via vergine ossia un via che nessun altro ha percorso prima di noi, perché ognuno ha la propria strada da percorrere che è diversa per ciascuno; perciò, è impossibile sapere cosa ci aspetta. Quindi, quando decidiamo di scegliere la via della realizzazione, non possiamo basare le nostre scelte su delle previsioni. Il percorso evolutivo prevede una fase in cui ignoriamo dove stiamo andando, ed è proprio quello che ci spaventa e che fa ruggire il leone. Ma quando ci ostiniamo a voler controllare tutto, pretendendo di sapere cosa succederà, e di tenere le redini degli eventi, abbiamo come unico risultato di rimanere fermi, bloccati nelle case come gli abitanti di Nemea dal ruggito del leone.

Gli uomini di Nemea “esprimono perplessità vedendo che (Ercole) viaggia senza armi e con scarsa conoscenza delle abitudini del leone” ma Egli va. Non sa cosa farà, ma procede. Sia chiaro, non vi sto esortando ad essere incoscienti, vi sto chiedendo di affidarvi a qualcosa di diverso dalla mente razionale. Se rimanete sul piano mentale, l’ignoto vi spaventerà sempre, la mente vuol sapere, vuole il controllo. Ma esiste uno strumento più potente della mente razionale che è l’intuizione. Quando si tratta di affrontare la paura, di correre dei rischi per perseguire la realizzazione della propria felicità, dobbiamo affidarci all’intuizione, e capire che l'ignoto fa parte del percorso ed è un ostacolo che dobbiamo superare. Serve il coraggio di fare il salto e l'intuizione è l'asta che ci permette di fare quel salto. Quest’anno voi potete fare quel salto.

La prima cosa che vi serve è: porvi la giusta domanda. Ercole, all’inizio, si chiede: Che ci faccio io qui? Non lo sa, perché non ascolta la voce interiore (Le tue orecchie esterne non hanno risposto al richiamo, ma il tuo orecchio interiore ne conosce bene la necessità). Per uccidere il leone, dovete sentire il ruggito, dovete ascoltarvi e accorgervi di ciò che non va dentro di voi. Poi bisogna che affrontiate il leone senza lasciarvi spaventare. A quel punto, molto probabilmente, per un po' il leone sparirà dandovi forse l’illusione che è tutto a posto, che il problema è risolto. Non lasciatevi ingannare. Il nostro ego è molto bravo a camuffarsi, indossando i panni che più ci aggradano. Continuate a indagare le vostre paure, aguzzate l’orecchio interno per cogliere il ruggito e trovare la caverna. E, una volta trovata, chiudete tutte le uscite e affrontate la lotta a mani nude. Non è facile affrontare le proprie paure ma è ancora più difficile individuarle perché, quando decidiamo di affrontarle, come il leone si nascondono abilmente. Andare a cercare il proprio leone, non è una cosetta da nulla, vi costringe a fare i conti con aspetti della vostra personalità che sono ben consolidati; così ben consolidati che li confondete con la vostra identità, e che invece stanno limitando enormemente ciò che siete.

Ma che significa fronteggiare la paura? Significa andarle incontro, smettere di indietreggiare. Significa vivere l'esperienza che temete di non saper vivere. Il punto è: se indietreggiate sempre non supererete mai la paura, quindi sarà necessario che, a un certo punto, voi troviate il coraggio di osare. La paura ha una vibrazione molto densa e più ci pensate, più diventa densa però, se cominciate a sintonizzarvi con la possibilità di affrontarla, qualcosa dentro di voi cambia. Nell'oroscopo dello scorso anno sul Viaggio dell'Eroe, vi avevo collocato nella fase del Rifiuto della Chiamata; bene, quest'anno è arrivato il momento di accettare la Chiamata, attraversare la soglia ed entrare nella Caverna. Quello che forse ignorate, è che, quando scegliete di superare la soglia, e vi sintonizzate sulla possibilità di affrontare la paura, l'Universo, con la sua infinita saggezza, si attiva per sostenervi. Quando date il segnale che siete pronti a intraprendere il passo, lo Spirito che alberga in ogni cosa contribuisce a darvi tutto il supporto che quel momento richiede, e vi invia gli alleati di cui avete bisogno. Ma se, per fare il vostro passo, continuerete ad aspettare che le condizioni ideali si verifichino, probabilmente attenderete per sempre. Questa fatica parla di affrontare la Paura, pertanto non possono esserci né certezze né garanzie di successo, solo fiducia nel significato profondo di tutto ciò che accade.

Quest’anno dovete capire che affrontare il Leone è una necessità e, se volete avanzare, non potete fingere di non sentire il ruggito. Ma dovete anche capire che i veri alleati di questo viaggio forse non sono quelli che pensate, e su cui siete soliti fare affidamento, come la mente razionale; il vostro alleato più potente è l’intuizione. Se vi affidate alla mente logica, non andrete mai nella caverna perché la paura è troppo forte per il piano mentale; vi serve un alleato più potente, come l'intuizione, che vi dice: vai! Affronta e vedrai che poi la vita ti aiuta. Senza quest’informazione, il Leone rimane a governare la vostra vita e a terrorizzare il popolo di Nemea dove nessuno si azzarda ad uscire. All'inizio, naturalmente, non potete sapere come, questo supporto, arriverà. Arrendetevi, non lo sapete. Non lo sapete e non potete pensare di avere il controllo su qualcosa che non sapete. Ciò che potete imparare quest’anno è che, se pensate di voler già avere il controllo su come andranno le cose, ostacolerete quello che deve verificarsi. Il vostro compito è imparare ad accettare che non avete i controllo e che, nonostante ciò, volete andare avanti, fare il salto, compiere il passaggio (qualunque esso sia). Ed è l’intuizione che vi dice quando, non le circostanze, che invece si realizzeranno quando voi avrete deciso di andare. Allora, chissà quando vi deciderete a entrare nella vostra caverna e ad affrontare il vostro Leone! Chissà quando avrete voglia di farlo. Nessuno può dirlo. Ma ciò che posso dirvi, per certo, è che, quando sarete disposti a seguire il ruggito ed entrare nella caverna, la vita si coagulerà attorno a voi, materializzando ciò di cui avete bisogno e dandovi la possibilità di fare quel salto. Perché, come dice la fatica: Io son quello e quello sono io, e questo è l’inizio della visione di qualcosa di diverso dentro di voi.


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