Nella decima fatica, Ercole ha
ormai conquistato saggezza e forza e può utilizzare le sue qualità per liberare
chi da lungo tempo è in agonia e in preda a grandi e incessanti sofferenze. Un
uomo giace su di una roccia e geme come se il suo cuore stesse per spezzarsi.
Le sue mani e i suoi piedi tremano; le pesanti catene che lo imprigionano sono
collegate ad anelli di ferro. Un feroce e impudente avvoltoio continua a
beccare il suo fegato. L’uomo invoca aiuto ma le sue grida echeggiano invano
nella desolazione. Quest’uomo è Prometeo, colui che ha rubato il fuoco
dal cielo e per questo è stato punito. Il luogo della sua dimora è l’Inferno,
dominio di Ade. A Ercole, viene chiesto di scendere nelle profondità e liberare
Prometeo dalle sue sofferenze. Ercole comincia quindi a discendere, spingendosi
sempre più in basso. L’atmosfera diventa soffocante e l’oscurità sempre più
intensa. Ma la sua volontà è ferma. Giunge al fiume Stige, il fiume che
le anime dei defunti devono attraversare pagando un obolo a Caronte, ma il cupo
aspetto del nostro Eroe induce Caronte a traghettarlo senza pagamenti. Entrato
nell’Ade, Medusa, mostro con la testa di serpi, ne percepisce la presenza, e i
suoi capelli sibilanti si aggrovigliano minacciosi. Ercole sguaina la spada e,
senza nemmeno toccarla, solo fendendo l’aria, riesce a passare. Attraversando
sentieri labirintici, giunge davanti ad Ade che, torvo, gli intima: “Cosa
cerchi tu, o mortale vivente, nel mio regno?” “Cerco di liberare Prometeo”,
risponde Ercole. “Il sentiero è custodito dal mostro Cerbero, un cane con tre
grandi teste su ognuna delle quali vi sono dei serpenti arrotolati. Se tu
riuscirai a vincerlo con le tue mani nude, cosa che nessuno ha ancora mai
fatto, allora potrai liberare il dolorante Prometeo”, replica Ade. Soddisfatto del
responso, Ercole seguita il suo cammino e si imbatte in Cerbero che gli si
avventa contro ma, afferratolo per la gola principale, Ercole lo stringe in una
morsa soffocante ottenendo il completo controllo sulla bestia infernale.
Ciò fatto, continua il suo cammino e trova Prometeo agonizzante. Spezza le
catene e lo libera. L’impresa è compiuta. Fatto ritorno dal suo Maestro egli gli
dice: “La luce ora risplende nel mondo delle tenebre, il lavoro è fatto.
Riposati, figlio mio”.
Il Viaggio dell’Eroe richiede
sempre un discesa negli inferi, ossia una presa in carico della nostra parte
Ombra. Cari Cancro, quest’anno potete scendere nelle parti più oscure di voi e
salvare il vostro Prometeo, quella parte agonizzante e incatenata che da troppo
tempo chiede aiuto inutilmente. Il 2025 è la vostra chiamata alle armi, la
vostra visione interna di ciò che è stato punito perché ha disubbidito agli Dei
rubando il fuoco, qualunque cosa questo significhi per voi. Ciascuno di noi, a
un certo punto, ha provato a ribellarsi, ai dettami della famiglia, ai giudizi
imposti, a un DNA emotivo/psicologico che è un bagaglio troppo pesante da portare
e sotto il quale ci trasciniamo zoppicando. E, inevitabilmente, il nostro
tentativo di ribellione è stato punito gravemente, da uno sguardo accusatorio,
da una minaccia velata, da una carenza di amore che ha acceso un senso di
colpa. E proprio a quel senso di colpa abbiamo incatenato il nostro Prometeo, a
cui un rapace divora il fegato ogni giorno. E il fegato, si sa, è la rabbia,
che rode dentro ma non facciamo trapelare.
Quest’anno potete iniziare il
vostro Viaggio al cospetto di Ade e affrontare tutti i mostri che avete sempre
temuto. Avete tante armi a vostra disposizione: la capacità di vedere quello
che finora non vi potevate permettere di vedere; la struttura interiore per
rispondere pubblicamente delle vostre scelte; le folgoranti intuizioni per capire
quali sono le scelte giuste da fare. Ma, soprattutto, il coraggio, qualità
indispensabile per intraprendere questo viaggio. Siete chiamati a mettervi al
servizio della parte più reietta di voi. Ma per farlo dovrete imparare a usare
la mente, il corpo e le emozioni in favore anche di qualcun altro, facendo
molta attenzione a che, liberando un altro, non incateniate voi stessi. Dovrete
imparare a vigilare sulle sensazioni, sulle emozioni e sui desideri dissolvendo
le illusioni che vi impediscono di progredire. La più grande tra le illusioni è
forse dirvi che siete buoni e che fate tutto per gli altri, perché fare per gli
altri non serve a nulla se non si fa anche per sé.
Dovete cominciare a rispettare il cammino degli altri e lasciarli andare quando non sono pronti, imparando a procedere anche da soli, se necessario, quando chi ancora non ha iniziato il suo percorso non è pronto a seguirvi. Dovete apprendere l’impersonalità, ed espandere l’amore a tutti, senza tuttavia pretendere che vi seguano e senza, soprattutto, che questo vi fermi. Andate per la vostra strada, intimate a Caronte di traghettarvi senza che vi siano prezzi da pagare. Minacciate Medusa fendendo le vostre armi, non lasciatevi pietrificare dal suo sguardo giudicante. Affrontate a testa alta qualunque tiranno (anche quando si presenta sotto le spoglie di una dolce vecchietta con mele succulenti). E quando incontrate il cane a tre teste, che altro non sono che le vostre paure e i vostri dubbi, individuate la testa principale e afferratela per la gola. Si dimenerà forsennatamente nel tentativo di avere la meglio su di voi, di farvi fare ciò che vuole, ciò che teme, perché le nostre paure sono bestie feroci. Ma voi, non mollate la presa, stringetela in una morsa soffocante fin quando non perde le forze e ne avrete il controllo. Solo allora troverete Prometeo e potrete liberare quella parte di voi agonizzante. E liberando voi stessi potrete liberare anche gli altri. Solo così la luce risplenderà sul mondo delle tenebre.
Quest'anno dovrete apprendere il grande inganno delle buone intenzioni,
perché le buone intenzioni, se non sono seguite da un'assunzione di
responsabilità concretizzata in azioni, conducono al fallimento. È tempo di
chiedervi se fate ciò che fate solo perché è la cosa giusta da fare, o
perché è la manifestazione di ciò che siete veramente. Quindi, la domanda che
quest'anno vi si pone è: a questo punto del vostro percorso, cosa è davvero
diventato carne e sangue nella vostra identità? Dov'è che siete ancora nella
fase in cui agite solo perché qualcuno vi ha detto che è giusto invece di agire
per ciò che siete davvero? E soprattutto, cosa potete fare perché la luce
splenda nelle tenebre? La fatica ve lo dice, si tratta solo di trovare il
coraggio di farlo.
TORO - La Cattura delle giumente antropofaghe
GEMELLI - La cattura del Toro di Creta
CANCRO - L’uccisione di Cerbero, il Guardiano dell’Ade
LEONE - La Pulizia delle Stalle di Augia
VERGINE - La Cattura del Cinghiale di Erimanto
BILANCIA - L’uccisione degli uccelli di Stinfalo
SCORPIONE - a raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi
SAGITTARIO - La Distruzione dell’Idra di Lerna
CAPRICORNO - Il Cinto di Ippolita
ACQUARIO - L’Uccisione del Leone di Nemea
PESCI - La Cattura della Cerva
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