In questa fatica, Ercole viene inviato dal suo Maestro a catturare un cinghiale selvaggio che da tempo devasta un paese. Il nostro Eroe non sa, però, che dovrà affrontare una duplice prova, la prova di una amicizia e quella del coraggio. Per questa prova, Apollo gli ha dato in dono un arco nuovissimo ma Ercole pensa: “Non voglio portarlo con me sulla via, per timore di uccidere” (come accaduto in precedenza), e decide di partire senz’arco. Così, Ercole si avvia sulla la montagna alla ricerca del cinghiale, scorgendo da ogni parte paura e terrore. Sale sempre più in alto, quando sulla via incontra un amico, il centauro Folo. Si ferma a parlare, e, per un po’ dimentica il suo compito. Folo lo invita, infatti, a spillare la botte di vino di un gruppo dei centauri, donata loro dagli dèi che avevano ordinato di non aprirla se non quando i Centauri fossero stati tutti presenti. Il barile apparteneva, dunque, al gruppo. Ciò nonostante, Ercole e Folo la aprono chiamando Chirone, un altro centauro, a condividere la loro baldoria. Questi accetta e tutti e tre bevono e banchettano facendo un gran chiasso, tanto da attirare l’attenzione degli altri centauri che, sentendoli, giungono incolleriti. Ne nasce un gran combattimento durante il quale, nonostante la sua saggia risoluzione, Ercole diviene, ancora una volta, messaggero di morte e per sbaglio, uccide i suoi due amici. A quel punto, fugge per riprendere la sua ricerca. Tornato sulle montagne, Ercole segue le tracce del cinghiale ma non lo vede. Allora, escogita un piano: pone una trappola, la nasconde con cura e attende nell’oscurità, fino all’alba. Finalmente il cinghiale, uscito dalla tana in cerca di cibo, cade nella trappola, ma Ercole libera la bestia selvaggia e combatte per farla prigioniera, rendendola docile al suo volere. Dalle alte cime innevate Ercole scende esultante, sospingendo davanti a sé il feroce cinghiale tenuto per le zampe posteriori. Alla vista di Ercole che, cantando e danzando, conduce il cinghiale come una carriola, tutti scoppiano a ridere. La prova è compiuta.
Cari Vergine, tutti abbiamo un ‘maiale’ interiore che dobbiamo addomesticare e di cui possiamo ridere. Quel maiale è la parte di noi che tende agli eccessi, quel maiale sono i nostri difetti (e quelli degli altri) che non siamo disposti ad accettare, spesso neanche a riconoscere. Quel maiale è il bisogno di perfezione e di controllo che può farci arrivare ad essere crudeli, freddi o semplicemente disattenti. Vedete, il grande insegnamento che vi attende quest’anno è: la perfezione è separativa. Non c’è onore nell’intrappolare il cinghiale e sopraffarlo. La prova sta nel battersi a mani nude (senza veli, cioè senza nasconderlo) e soggiogarlo a sé, accettando che quella parte esiste e rendendola occasione di ilarità. Accettare i propri difetti (e di conseguenza quelli degli altri) non significa giustificarli, scusarli o subirli. Potete lavorare sulle vostre mancanze ridendone invece di attaccarle, e abbandonando il mito della perfezione che spesso vi imprigiona. Accettare il cinghiale (la parte ombra), attraverso l’ironia e il senso dell’umorismo, significa andare verso il superamento della violenza che può esprimersi anche silenziosamente e subdolamente attraverso la dura condanna o l’aspro giudizio. Prendersi in giro con dolcezza, vuol dire volersi bene, accettarsi, ed è una vera relazione d’amore con sé stessi. Allora vi chiedo: Che rapporto avete con i vostri limiti e i vostri difetti? Quanto siete implacabili con voi stessi? Quanto spesso vi fate la guerra invece di accogliervi e prendervi un po' in giro? Può sembrare cosa da poco, eppure c’è una profonda saggezza nell’apprendere la capacità di ridere e sdrammatizzare. L’istinto di aggredire le parti selvagge che ci abitano, e che devastano i nostri territori psichici, ci induce ad aggredire anche quelle degli altri, con la terribile conseguenza di deteriorare i nostri rapporti. Ma questo è solo il minore dei terribili mali, essendo il più grande quello di vivere in uno stato di continua allerta per impedire a quelle parti ‘selvagge’ di essere scorte. Quanto più facile, e incredibilmente utile, sarebbe prendere il maiale per le gambe posteriori e mostrarlo a tutti, ridendo e cantando, così che quello che prima devastava, diventi motivo di ilarità collettiva? Se siete seri, siete bloccati. L'umorismo è la via più rapida per invertire questo processo. Se potete ridere di una cosa, potete anche cambiarla. Quest’anno vi viene chiesto di mettervi alla ricerca del vostro maiale (o maiali) che a vostra insaputa stanno devastando numerose contrade, dentro e fuori di voi. Il maiale più distruttivo è quello legato alle dipendenze. Questa fatica è un percorso iniziatico verso l’equilibrio e non c’è possibilità di equilibrio nella negazione delle dipendenze. Far finta che qualcosa non esista, non significa che essa cessi di esistere. Dunque, vi dico, quest’anno cominciate a prendervi meno sul serio e potrete scoprire il calore rassicurante e curativo dell’empatia e dell’accettazione.
Ma ricordate? All’inizio viene detto
che questa fatica contiene una duplice prova. Ercole ha successo nella prova
principale, rendere innocuo il maiale, ma fallisce coi centauri e, contro ogni
sua volontà, uccide i suoi amici. L’azione drammatica è conseguenza degli
eccessi in cui si lascia trascinare, a riprova che il compito è trovare
l’equilibrio. Dunque, ancora una volta, quest’anno vi ricorda che la giusta via
è sempre quella di mezzo, e perché ci sia una via di mezzo è necessario che vi
siano due polarità; se negate uno dei poli, lo squilibrio è assicurato. Annebbiato
dagli eccessi del vino, Ercole ignora un’altra cosa importante: quel barile di
vino apparteneva al gruppo (gli Dei così avevano stabilito) ma il gruppo è
stato ignorato e le conseguenze sono state nefaste. La vostra lezione di
quest’anno, attraverso la ricerca dell’equilibrio e dell’armonia tra luce e
ombra, vi esorta a ricordarvi l’importanza del gruppo.
L’anno scorso, nell'oroscopo
dedicato al Viaggio dell'Eroe, vi avevo col collocato nel ritorno a
casa con l'Elisir, dicendovi che l’Eroe torna sempre con un Elisir che
testimonia che l’impresa è stata compiuta. Il vostro compito era assicurarvi di
riportare a casa l’Elisir e utilizzarlo al meglio per guarire non solo voi ma
anche gli altri abitanti del vostro Mondo, perché un Viaggio di cui non si
condividono i frutti è un viaggio incompiuto. Quest’anno vi chiedo di
continuare nell’opera di condivisione e imparare l’importanza del gruppo e
degli amici, e di non fare l’errore di chiudervi nella vostra soddisfazione
personale dimenticando il ruolo di un vero Eroe: contribuire al collettivo. Siete
invitati a mettere dei semi produttivi che non riguardino solo voi. Siete
chiamati e condividere, a raccogliere i frutti di un campo ben arato con cura,
solerzia, tempo e attenzione. Siete esortati a trovare un equilibrio tra voi e
gli altri, tra la vita privata e quella amicale, tra ciò che chiedete e ciò che
restituite. Potete imparare che nella vera condivisione c’è arricchimento, che
l’amicizia non è solo attaccamento o sacrificio, pretesa o incauta messa a
disposizione. L’amicizia è un campo fertile che dona i suoi frutti solo dopo
essercisi dedicati con cura e abnegazione, in un delicato equilibrio tra dare e
non dare, ricevere e restituire. Altrimenti non è amicizia, è depredare il
campo di qualcun altro. E lasciarlo sterile. Quest’anno potrete imparare la
preziosa arte del giardiniere che ogni mattina, con diligenza e premura,
osserva in nuovi germogli, strappa le erbacce infestanti, provvede alla giusta
annaffiatura e attende la primavera per godersi la Bellezza della fioritura. Ecco
la duplice prova che duplice forse non è: cercare il maiale, farsi una risata,
portarlo giù in paese e berci sopra con i vostri amici più cari, quelli che
avrete aspettato prima di aprire la botte. Perché gli amici fanno una comunità
e una vera comunità è per sempre.
TORO - La Cattura delle giumente antropofaghe
GEMELLI - La cattura del Toro di Creta
CANCRO - L’uccisione di Cerbero, il Guardiano dell’Ade
LEONE - La Pulizia delle Stalle di Augia
VERGINE - La Cattura del Cinghiale di Erimanto
BILANCIA - L’uccisione degli uccelli di Stinfalo
SCORPIONE - a raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi
SAGITTARIO - La Distruzione dell’Idra di Lerna
CAPRICORNO - Il Cinto di Ippolita
ACQUARIO - L’Uccisione del Leone di Nemea
PESCI - La Cattura della Cerva
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