31 dic 2024

Sagittario - oroscopo 2025


 A voi, Sagittario, dedico l’ottava fatica di Ercole, 


In questa fatica al nostro Eroe viene chiesto di recarsi presso il fiume Amimone ove si trova la pestifera palude di Lerna in cui vive una mostruosa creatura, l’Idra, una piaga per tutta la campagna circostante. L’Idra ha nove teste, di cui una immortale, e distruggendo una testa ne appaiono altre due. L’impresa non sarà facile. Dopo aver ascoltato pazientemente in silenzio, Ercole ode il Maestro dire: “Un solo consiglio posso darti: Noi ci eleviamo inginocchiandoci; conquistiamo arrendendoci; guadagniamo donando. Va, figlio di Dio e dell’uomo, va e conquista.” E così egli va. La palude stagnante di Lerna sgomenta tutti coloro che vi si avvicinano. Il fetore ammorba l’atmosfera per uno spazio di sette miglia e anche Ercole giunto nei paraggi, è sopraffatto dal terribile olezzo. Le fangose sabbie mobili sono insidiose e più di una volta Ercole deve ritirare prontamente i piedi per non essere risucchiato dal terreno cedevole. L’Idra si nasconde in una caverna completamente buia ed Ercole decide di attendere, ma invano. Il mostro se ne sta rinchiuso nella sua fetida tana. Ercole decide allora di agire: immerge le sue frecce nella pece infuocata e le fa piovere nell’apertura della caverna così da stanare l’Idra che, infatti, si solleva minacciosa con le sue nove teste sbuffanti fiamme. Il mostro si erge dall’alto dei suoi tre metri, orrendo a vedersi, e sembra costituito di tutti i pensieri più ripugnanti e osceni concepiti dall’inizio dei tempi. Inizia lo scontro! L’idra si lancia contro Ercole che assesta un colpo potente su una delle teste staccandola di netto. Ma non appena quell’orrida testa cade, subito ne crescono altre due al suo posto. E più Ercole attacca l’Idra inferocita, più la creatura, invece di indebolirsi, diviene più forte. Allora Ercole ricorda le parole del Maestro: “Noi ci eleviamo inginocchiandoci”. Si inginocchia e afferra l’Idra con le mani nude sollevandola in alto; sospesa in aria, la forza del mostro diminuisce. Ercole la tiene sopra la sua testa affinché aria e luce possano fare il loro effetto. Il mostro, infatti, forte nell'oscurità e nel fango, investito dai raggi del sole e dal vento perde immediatamente il suo potere. Si scuote convulsamente, fino a soccombere. La vittoria di Ercole è completata. Le nove teste avvizziscono e solo allora Ercole si accorge dell'unica testa mistica, quella immortale. La mozza e la seppellisce sotto una roccia mentre essa sibila ferocemente. L'impresa è compiuta.

Cari Sagittario, ciascuno di noi deve affrontare la propria Idra. Tutti abbiamo un mostro che vive nell’oscurità e che danneggia i campi. In realtà più di uno, e dobbiamo fare questo viaggio nel pantano più e più volte, nel corso della vita, per affrontare e sconfiggere le numerose Idre con cui dobbiamo confrontarci. Niente di nuovo, niente di male, niente di irreparabile. Tutti, di tanto in tanto, ciclicamente, dobbiamo fare un viaggio a Lerna e ripulire la fonte. Quest’anno è il vostro turno. Se dovessi dedicarvi un arcano dei tarocchi sarebbe l’Eremita, colui che illumina il passato. E prima dell’Eremita metterei il Diavolo, che è l’Idra da sconfiggere, da depotenziare illuminandola. E dopo l’Eremita metterei l’Arcano XIII, a ricordare la necessità di un cambiamento, di una trasformazione che prevede la morte di qualcosa, del mostro a nove teste. Innanzitutto, questa fatica vi ricorda che, se non ci mettete del vostro, l’Idra non si palesa. Se ne sta, zitta zitta, nascosta nella sua tana. Quindi vi viene richiesto uno sforzo attivo, ossia un’intenzione reale di voler stanare il mostro. Ercole, per farlo, lancia delle frecce infuocate che rappresentano, tradizionalmente, l’intuizione. Le frecce sono l’intuito, il fuoco è l’energia vitale e creativa indispensabile a un’impresa di tale portata. Poi, la fatica vi ricorda che la forza bruta (la critica, il giudizio, la colpa, l’intransigenza, la condanna) non fa che potenziare l’Idra. Altre teste proliferano dove una viene staccata, ciò a dire che, se andate con la lama tagliente del giudizio verso le vostre parti oscure, l’unico risultato che otterrete sarà di renderle ancora più oscure, maleodoranti e pericolose. La fatica vi da, inoltre, il più prezioso degli indizi, ossia cosa fare. Come Ercole, che inginocchiato, eleva l’Idra nell’aria, innalzandola dal terreno ed esponendola ai raggi del sole, così anche voi dovrete innanzitutto inginocchiarvi, ossia coltivare l’umiltà, qualità estremamente difficile da incarnare. Non basta astenersi dal vanto e dall’orgoglio per essere umili. L'umiltà di cui parla questa fatica si riferisce alla nostra capacità di accettare profondamente e autenticamente che non siamo perfetti, che abbiamo paura, che ci sono parti di noi di cui ci vergogniamo, ma soprattutto che la vita e l’universo ne sanno molto più di noi e quindi che dovremmo smettere di lamentarci. Allora, ecco una domanda per voi: potete smettere di lamentarvi? E potete riprendervi tutto ciò che di più orrendo c'è dentro di voi ed esporlo alla luce perché avvizzisca naturalmente?

Il 2025 è l'anno in cui vi viene chiesto di fare i conti con il vostro potere e di osservare, con grande coraggio, quanto spesso, come, e a chi, siete disposti a cederlo in cambio di qualcosa: forse un'immagine di voi, forse un illusorio senso di sicurezza, forse un'idea che non volete lasciare andare, forse una comodità. O forse una responsabilità che non vi volete assumere perché ve ne siete già assunte troppe, ma forse vi siete assunte quelle sbagliate. La nostra Idra interiore si nutre delle nostre scelte sbagliate, soprattutto quando queste sono imbellettate da ragionamenti profondi e sensati. Quest'anno vi viene chiesto di mettere in discussione tutte le convinzioni che fanno da impalcatura alle vostre scelte e di riesaminarle per accertarvi che queste convinzioni, così salde, non siano una forma di incantesimo che da troppo tempo vi ripetete come un mantra, e che vi impedisce di vedere una realtà alternativa a quella che state vivendo. Avete la possibilità di ribaltare i vostri parametri osservando le cose sotto una luce diversa, esattamente come l’Idra, ma per farlo è necessario che cambiate prospettiva, ossia che vi inginocchiate, magari guardando le cose dal basso verso l'alto piuttosto che dall'alto verso il basso. Siete chiamati a sopportare l'orribile fetore che emanerà dalla approssimarsi a queste parti di voi che troppo a lungo avete celato e che temete. Dovrete fare attenzione a non rimanere impantanati nelle acque fangose delle vostre zone ombra, e ad affrontare questa fatica mossi da un'intenzione di bene che non è quella di aggredire le vostre parti rinnegate ma di riconoscerle, portandole alla luce, affinché esse possano placarsi. Il vostro compito è, infine, quello di individuare la testa immortale, ossia la radice prima di tutte le altre teste che sono le vostre paure declinate sotto tante forme diverse come orgoglio, giudizio, incertezza, avidità, saccenza o lamentela. Il vostro compito è affrontare ogni singola testa senza staccarla, osservandola con amorevole attenzione, ma senza indulgenza, ed esporla al beneficio dell'aria, ossia della mente riflessiva che osserva, conosce e classifica. Testa dopo testa, arriverete alla testa mistica, la ferita immortale, che potrete finalmente afferrare e sottomettere onorandola con una degna sepoltura. Ed allora, solo allora, vi ritroverete avvolti in una calma radiosa.


Leggi gli altri segni:

ARIETE La Cattura dei Buoi di Gerione
TORO La Cattura delle giumente antropofaghe
GEMELLI La cattura del Toro di Creta
CANCRO L’uccisione di Cerbero, il Guardiano dell’Ade
LEONE La Pulizia delle Stalle di Augia
VERGINE La Cattura del Cinghiale di Erimanto
BILANCIA L’uccisione degli uccelli di Stinfalo
SCORPIONE a raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi
SAGITTARIO La Distruzione dell’Idra di Lerna
CAPRICORNO Il Cinto di Ippolita
ACQUARIO L’Uccisione del Leone di Nemea
PESCI La Cattura della Cerva

Nessun commento:

Posta un commento