A voi, Pesci, dedico la quarta fatica di Ercole,
“Perché mai, o saggio Maestro? La
cerva è mia; mia dopo il lungo cercare, è mia perché la tengo stretta al mio
cuore.” E la voce risponde: “E non sei tu un figlio di Dio? E non è quel
tempio la tua dimora? E non condividi forse la vita con tutti coloro che lì
abitano? Porta al tempio di Dio la cerva sacra e lasciala lì”.
Ercole allora porta la cerva al
tempio e la posa al centro di quel luogo sacro. Nel posarla nota la zampa
ferita dalla sua freccia, ed esclama: La cerva è quindi doppiamente mia, per
diritto di ricerca, per la forza e l’abilità del mio braccio. Ma Artemide,
fuori dal tempio, udendo tuonare il suo grido di vittoria, risponde: “Non è
così. La cerva è mia”. Allora interviene il Dio-Sole “La cerva è mia, non tua,
o Artemide! Il suo spirito riposa con me, qui nel centro del sacro tempio. Tu
non puoi entrare qui, ma Diana può entrare per un momento e dirti ciò che
vede”. Così Diana entra e vede la cerva distesa davanti all’altare come morta,
e disperata chiede perché mai il figlio dell’uomo che ha ucciso la cerva può
entrare nel tempio e loro, che sono Dee, debbono restarne fuori. “Perché egli
ha portato la cerva tra le braccia, stretta al suo cuore e in questo luogo
sacro la cerva trova riposo e così anche l’uomo,” risponde il Dio-Sole, e ciò
detto, Ercole fa ritorno dal suo Maestro. “Ho adempiuto al compito (…) non ho
ascoltato coloro che reclamavano, né ho esitato lungo la Via. La cerva è
nel luogo sacro, vicino al cuore di Dio così come, nell’ora del bisogno, è
vicina anche al mio cuore.” “Va e guarda ancora”, gli dice il Maestro, ed
Ercole, guardando all’orizzonte, sulla collina vede la cerbiatta. Stupito nel
vederla esattamente dove era all’inizio, chiede spiegazioni e il Maestro
risponde: “Ripetutamente devono i figli degli uomini, che sono anche
figli di Dio, cercare la cerva dalle corna d’oro e portarla al sacro
luogo; ancora ed ancora di nuovo.” La prova è compiuta.
Questa prova ci ricorda che per
tutti noi giunge il momento in cui dobbiamo innalzarci dal gregge, luogo di
appartenenza in cui l’istinto ci tiene, e affidarci all’intuizione. Per molto
tempo viviamo immersi nella massa, una parte inconscia del Grande Tutto ma, a
un certo punto, ognuno di noi deve elevarsi e separarsi dal collettivo per fare
un percorso individuale che lo riporti al collettivo più consapevole e non più
indifferenziato. Ciò che ci permette di elevarci, e di affrontare il cammino
solitario della prova e dell’esperienza per batterci come individui, è
l’intuizione. Soltanto alla fine di un processo individuale e individuante,
potremo tornare a fonderci con la massa, rinunciando a ogni senso di
separazione; fino ad allora, rimanere nel gregge vuol dire rinunciare alla
propria identità, al proprio valore, e alla propria felicità che, ascoltate
bene, non è solo un privilegio, ma è un dovere. Abbiamo tutti una
predisposizione a restare nel gregge, perché il gregge è confortante, ci fa
(apparentemente) sentire al sicuro, ci conferma. Ma a quale prezzo? Il prezzo
che paghiamo, spesso senza accorgercene, è quello di amputarci, svilirci,
annullarci, dimenticare chi siamo. Il prezzo che paghiamo è quello della
dipendenza e del ricatto.
Cari Pesci, il vostro compito,
quest’anno, è imparare ad ascoltare la voce tra le tante che vi aiuta a
risvegliarvi. Imparare a riconoscere la voce del cuore che è l’unica che vi
tira fuori dal gregge. Quest’anno vi viene chiesta l’obbedienza al vostro cuore.
Dovete individuare la voce che vi consente di crescere, di sviluppare, e quella
voce è l’intuizione. L’intuizione è l’Anima che parla, è la Cerva. Per catturare
la Cerva, per sentire l’anima, bisogna andare nei boschi, in luoghi di pace. È
molto difficile individuare la voce dell’intuizione nel fracasso di tutti i
giorni, sollecitati dalle continue lusinghe e minacce del frenetico mondo che
ci circonda. Dunque, il primo passo è essere capaci di creare un luogo di
silenzio e di pace. Il secondo passo è perseverare. La Cerva sfugge, si
nasconde, ma voi non dovete demordere e, come Ercole, dovete continuare a inseguirla
per tutto il tempo necessario. Il terzo passo è non lasciare che Artemide e
Diana, l’istinto e la ragione, vi impediscano di ascoltare la vostra intuizione.
L’intelletto ragiona, l’istinto sragiona; entrambi sono strumenti utili ma nessuno
dei due dovrebbe guidare il vostro cammino. Fate in modo che agiscano per
quello che sono: fedeli servitori, due possenti cavalli che conducono il carro
ma non ne stabiliscono la direzione. Un aspetto importante della vostra
impresa, dunque, sarà allenarvi a distinguere istinto, intelletto e intuizione,
solo così imparerete a riconoscere la voce che fra tante vi indica la via per obbedire
al vostro cuore e allinearvi con la vostra anima. Se vi confondete, finirete,
come Ercole, col ferire la Cerva.
Quest’anno vi viene chiesto di
uscire dalla zona confort, di allontanarvi dal gregge, qualunque tipo di gregge:
la famiglia, la società, gli amici che vi trattengono nelle vecchie abitudini,
le eredità genetiche e del clan, un ambiente di lavoro tossico. Avete la
possibilità di sviluppare il pensiero intuitivo che altro non è che un dialogo
continuo con la vostra anima. Allontanarsi dal gregge è sempre un atto di
tradimento ma è indispensabile affinché non finiate col tradire voi stessi. Lo
scorso anno, nel Viaggio dell’Eroe, vi dissi che vi trovavate nella Caverna, di
fronte alla Grande prova. Se avete fatto il vostro lavoro, la prova si può dire
conclusa e questo non vi permette più di restare nel gregge. Il solo fatto di
essere entrati nella Caverna vi rende diversi, vi differenzia e fa sì che nuove
regole debbano essere seguite, regole che stabilite solo voi e nessun altro. Se
questo vuol dire tradire le aspettative di un genitore, deludere un fratello o
lasciare indietro un amico che non sta facendo il vostro stesso percorso (e per
questo vi rallenta o vi fa sentire in colpa) bene, che sia! Voi siete figli di
Dio e il tempio vi aspetta e, in quel tempio, Diana e Artemide non possono
entrare. La cosa forse più importante è che il vostro lavoro, la vostra Cerva,
non ve la portate a casa per tenervela per voi, ma la lasciate in una dimora
comune dove tutti coloro che sono fratelli potranno entrare. Ciò a dire che,
per quanto difficile sia il lavoro per staccarsi dal gregge, per deludere e
allontanarsi, esso è spinto dalla consapevolezza che prima o dopo tornerete per
condividere i frutti di quel lavoro e darete il vostro contributo alla comunità
che ora state lasciando. Ci vuole molto tempo per catturare la Cerva, per
padroneggiare l’intuizione e trovare sé stessi. Bisogna perseverare, pazientare
e impegnarsi. Ci vuole il tempo che ci vuole. Nel mito, la Cerva torna in vita
e la voce del Consiglio ricorda che gli uomini ripetutamente devono cercarla e
riportarla nel tempio. È una ricerca continua che si ripete più volte. E anche
la ricerca della vostra anima e della vostra identità va fatta e rifatta, non
basta una volta. In fondo, si tratta della più grande impresa della vostra
vita, varrà bene il vostro tempo? Io credo di sì e credo che quest’anno possa
insegnarvi come realizzare ciò che viene detto all’inizio di questa fatica:
compiere la scelta più saggia. Per approdare alla Saggezza, dovrete sviluppare
lo strumento più efficace e più magico che avrete mai a vostra disposizione:
l’intuizione. Ricordate: anche voi, come Ercole, siete figli di Dio, e quel
Tempio è casa vostra e la Cerva Sacra è lì per voi, come per tutti. Ma
ricordate anche che, come Ercole lascia tutti i doni ricevuti perché non lo
rallentino nella caccia, anche voi dovete lasciare tutto ciò che vi trattiene,
anche se si tratta di doni. La fatica vi dà tutti gli indizi necessari e vi
ricorda che affinché l’impresa abbia successo non potete esitare lungo la Via e
non dovete ascoltare coloro che reclamano. La Cerva vi aspetta.
TORO - La Cattura delle giumente antropofaghe
GEMELLI - La cattura del Toro di Creta
CANCRO - L’uccisione di Cerbero, il Guardiano dell’Ade
LEONE - La Pulizia delle Stalle di Augia
VERGINE - La Cattura del Cinghiale di Erimanto
BILANCIA - L’uccisione degli uccelli di Stinfalo
SCORPIONE - a raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi
SAGITTARIO - La Distruzione dell’Idra di Lerna
CAPRICORNO - Il Cinto di Ippolita
ACQUARIO - L’Uccisione del Leone di Nemea
PESCI - La Cattura della Cerva
Grazie Gaia. Un lavoro superbo il tuo. E grazie del suggerimento di leggere l'ascendente. Il mio oroscopo è lì, a conferma di un percorso che sta andando proprio in quella direzione.
RispondiEliminaFelice anno nuovo anche a te💕
Grazie a te di queste parole. Ma la prossima volta lascia il tuo nome 🥰❤️ e tanto buon anno a te!
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