A voi, Ariete, dedico l’ultima fatica di Ercole,
La Cattura dei Buoi di Gerione.
Il cuore esoterico di questa
fatica è il passaggio da servitore a Salvatore. Qual è la differenza tra
i due? La differenza sta nel concetto di responsabilità. Il servitore, quando
si mette al servizio, è indirizzato, gli viene detto dove andare e cosa fare.
Il Salvatore, invece, è responsabile del servizio che fa e decide se e come
farlo. Nella fatica, ad Ercole viene detto cosa fare ma lungo la strada del
ritorno, egli si ferma più volte, ritardando il rientro dei buoi alla Città
Sacra, per combattere le ingiustizie. Ovunque il male trionfi egli lo fronteggia
con colpi mortali e ristabilisce l'equilibrio in favore della giustizia. Ercole
si assume una responsabilità, e sceglie liberamente quali battaglie combattere
e in favore di chi.
Cari Ariete, quest'anno anche voi
siete chiamati ad assumervi una responsabilità che è sia personale che
collettiva. C'è una ferita dentro di voi che non è stata guarita e che esige di
essere vista. Solo servendo quella ferita e salvando voi stessi – diventando Salvatori
di voi stessi – potrete condurre la mandria di buoi rosso scuro nella Città Sacra.
Diversamente, i buoi rimarranno sotto il controllo di Gerione, il mostro a tre
teste, ed egli potrà scagliarli contro di voi. I buoi sono i desideri generati
dalla ferita, quella parte di voi così repressa che è diventata deforme. Il
vostro Gerione utilizza i desideri, i bisogni, le emozioni, per depistarvi, e
per distrarvi dalla vostra vera missione che quest'anno è guarire. Questa
ferita ve la portate da un po’, e continuate a ignorarla perché siete convinti
di poter avere tutto sotto controllo. La vostra natura gioviale e determinata
vi ha conviti che è tutto risolto. Ma il vostro compito quest'anno è assumervi
la responsabilità di questa ferita innanzitutto vedendola, e poi curandola. Come?
Mi chiederete voi. È facile, la fatica ve lo dice. Il Maestro dà a Ercole un
unico consiglio: Invoca l'aiuto di Elio, ed Ercole lo segue: fa offerte
al Dio-Sole, medita sette notti nel tempio e ottiene un favore, il calice
d’oro. Questa fatica vi ricorda l’importanza della preghiera, intesa, in senso
più ampio, come capacità di chiedere. Se, da una parte, il 2025 vi intima di
assumervi la responsabilità di ciò che siete e di ciò che provate, dall’altra vi
esorta a fare attenzione a non ergervi al ruolo di Dei, e vi invita a ricordare
che non dovete (e non potete) fare tutto da soli e che chiedere aiuto è più una
prova di forza che di debolezza. Ma soprattutto, quest’anno vi porta a prendere
coscienza, consapevolezza e contatto con qualcosa di superiore alla vostra
volontà personale.
La fatica vi fornisce uno
strumento fondamentale nella vita, vostra e di chiunque: la preghiera. Questa
prova incarna il versetto del Vangelo: Chiedi e ti sarà dato, ma ci dice
che per ottenere, bisogna imparare a chiedere, che significa anche
imparare il modo giusto di chiedere. Quando chiediamo quello che
vogliamo noi, in maniera cieca e ostinata, al punto che non ottenerlo ci fa
arrabbiare, non stiamo chiedendo, stiamo pretendendo. In quel caso, il Cielo
resta muto e noi ci sentiamo traditi. Ma Ercole, nella fatica, non chiede
nulla, solo aiuto. E quando gli arriva un calice non pensa: oddio mò che ce
faccio co’ ‘sto calice, non me serve a niente! No, Ercole accetta il dono e
resta in ascolto, e capisce (grazie all’intuizione che è il nostro più grande
super potere) che con quell’oggetto scintillante potrà attraversare il mare e
raggiungere le terre di Erizia. Insomma, Ercole chiede aiuto, non pretende di
dire al Dio-Sole Elio che tipo di aiuto. Lui sa, dopo tante prove, che Elio, in
quanto Dio, ne saprà ben più di lui! Quindi aspetta.
Il più delle volte invece (per
non dire sempre) il nostro atteggiamento nei confronti della preghiera (e anche
della semplice richiesta di aiuto) è quella di imporre la nostra modalità. E,
così facendo, arrivano tanti aiuti e tanti doni di cui noi non ci accorgiamo
neanche, tanto siamo impegnati ad aspettare precisamente quello che abbiamo
chiesto. Allora quest’anno, se da una parte vi chiede di diventare
responsabili, e quindi in qualche modo di crescere, dall’altra vi esorta a
diventare umili e ad aprirvi alla possibilità che l’Universo, nella sua
infinita saggezza, ne sappia più di voi e perciò, invece di lamentarvi perché
non ottenete quello che state chiedendo, provate a valutare la possibilità che
quello che vi arriva è molto meglio o, quanto meno, molto più funzionale
all’obiettivo, di quello che avete deciso voi. E quando non arriva niente,
provate a chiedere, o a pregare, che altro non è che una richiesta lanciata più
in grande, con una risonanza molto più ampia.
Questo è l’anno della guarigione
o, meglio, che può condurvi alla guarigione ma, che sia chiaro, niente e
nessuno può guarirvi se voi non volete guarire. Se decidete che siete pronti a
guarire, allora dovete tenere a mente che per risanare completamente la ferita,
dovrete togliere le bende con cui l’avete nascosta ed essere disposti a vedere
a che punto è arrivato il danno. Se si è infettata, dovrete riaprirla e
disinfettarla e, in ogni caso, qualunque sia il suo stato di avanzamento,
dovrete smettere di negarla, benedirla con le vostre lacrime ed esporla ai
raggi benefici del sole, così che finalmente si possa cicatrizzare. Vi
serviranno amici e alleati per questo, sappiate sceglierli con cura e fate
attenzione a non inquinare le relazioni con dinamiche di potere. Vi serviranno
anche nuovi schemi di pensiero e dovrete essere disposti a lasciare andare le
vostre convinzioni su di voi e su come “dovrebbe essere le cose”. Dovrete
aprire la mente alla possibilità di sbagliarvi e, anche, di essere stupiti. E,
soprattutto, alla possibilità che esista davvero qualcosa di grande, di oltre,
di intangibile a cui potervi rivolgere nei momenti bui e nelle prove sfidanti
che la vita mi mette lungo la strada. Dovrete essere abbastanza determinati da
abbattere il cane a due teste, sufficientemente compassionevoli da risparmiare
la vita di Eurizione, scaltri e veloci al punto da affrontare i tre corpi di Gerione.
Dovrete avere la pazienza di andare a recuperare ogni bue che si allontana dal
gregge, e prendervi il tempo di ripristinare ordine giustizia ovunque sia
necessario senza per questo perdere di vista la mandria o dimenticare la strada
verso casa. La città sacra vi attende e, con essa, la fine tutte le vostre
fatiche ma per guadagnare il premio finale sarà necessario fermarvi al tempio e
chiedere aiuto.
TORO - La Cattura delle giumente antropofaghe
GEMELLI - La cattura del Toro di Creta
CANCRO - L’uccisione di Cerbero, il Guardiano dell’Ade
LEONE - La Pulizia delle Stalle di Augia
VERGINE - La Cattura del Cinghiale di Erimanto
BILANCIA - L’uccisione degli uccelli di Stinfalo
SCORPIONE - a raccolta dei Pomi Aurei delle Esperidi
SAGITTARIO - La Distruzione dell’Idra di Lerna
CAPRICORNO - Il Cinto di Ippolita
ACQUARIO - L’Uccisione del Leone di Nemea
PESCI - La Cattura della Cerva
bellissimo come sempre
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